- Feltri: “Mi fanno schifo. Se lo mettano in testa queste teste di cazzo di destra e di sinistra: ciascuno va a letto con chi gli pare. Uomo o donna che sia. A me per esempio è sempre piaciuta la figa, e ancora mi piace... anche se non mi ricordo più il perché”. Chapeau.
- Elly Schlein dice: “Si scrive Bucci, si legge Toti”. E se fosse proprio questo il problema, anziché la soluzione, della sinistra in Liguria? Mi spiego: dopo una indagine come quella che ha investito l’amministrazione ligure, il minimo che potessimo attenderci dai sondaggi era un vantaggio schiacciante per il centrosinistra. Invece Bucci e Toti sono lì appaiati. Il motivo? Ne vedo solo due. Primo: l’inchiesta non ha colpito così tanto l’immaginario comune, e forse i cittadini hanno compreso che si fondava su basi non molto solide. Secondo: evidentemente il giudizio sull’amministrazione Toti non è così negativo come si pensa, anzi. Da qui i sondaggi. Vedremo se verranno confermati alle urne.
- C’è una storia che merita di essere raccontata. Bella. Profonda. Giusta. I baristi e i ristoratori di Verona che vivono intorno alla stazione hanno deciso di pagare l’avvocato al poliziotto finito sotto indagine con l’accusa di eccesso colposo di legittima difesa per aver colpito a morte con la pistola d’ordinanza un migrante maliano. È una storia di rispetto, per le forze dell’ordine. E racconta tutta la distanza che c’è tra le redazioni dei giornali progressisti, la sinistra e la realtà di chi vive la vita nelle città, nelle periferie. Il giorno dopo la tragica morte di Moussa Diarra (ogni decesso è sempre tragico, sia chiaro) i media hanno riportato quanto successo soprassedendo un po’ sul fatto che il giovane fosse armato di coltello e avesse provato a colpire gli agenti. L’assessore Jacopo Boffolo è arrivato a scrivere che “ad un bisogno di aiuto e cura si è risposto con un colpo di pistola”, come se gli agenti avessero voluto abbatterlo. La risposta arriva dagli esercenti: “Al poliziotto vorremmo dire che siamo dalla sua parte e che le forze dell'ordine vanno tutelate”. Perché al netto delle valutazioni della procura, che verranno definite a fine indagini, la verità è che i poliziotti in strada ci devono stare, spesso si trovano di fronte a situazioni complicate e sono chiamate a decidere sul da farsi in pochi secondi. Se non spari, rischi la vita. Se spari, finisci sotto indagine. È quindi un grande segnale che parte del costo degli avvocati vogliano sostenerlo i cittadini che da quelle divise si sentono difesi.
- Noi lo avevamo detto tre giorni fa, oggi Grillo lo certifica: è morto il Movimento Cinque Stelle e non si riprenderà più, checché ne dica il comico. Per carità: è successo a tutti. La Lega di Salvini non è la Lega Nord di Bossi. La Forza Italia del primo Berlusconi non era la seconda Forza Italia. E nemmeno Fratelli d’Italia è Alleanza Nazionale. La differenza è un’altra. Ovvero che la nuova Lega conserva, grazie ai movimenti regionali, soprattutto in Veneto e Lombardia, un ricordo del movimento che fu. Anche Forza Italia con la sola presenza di Berlusconi poteva vantare una continuità naturale. La fiamma nel simbolo di FdI basta a ricordare che, superato il “tradimento” di Fini, Meloni è l'erede di una certa storia (le radici profonde non gelano, eccetera eccetera). Ma il M5S senza Grillo, cosa è? Il M5S senza il limite ai due mandati, cosa è? Il M5S "né di destra né di sinistra" che si schiera a sinistra, è lo stesso ideato da Beppe e Casaleggio? No. Conte non solo non fa parte della storia dei grillini, ma credo non ne condivida nemmeno a fondo i principi ispiratori. Infatti lo sta trasformando in tutt'altro. In un partito. Dunque ha ragione l'Elevato a consideralo morto. E sepolto.
- Sapete chi è Alberto Gambino? È uno dei 46 membri dell’Ecri, la commissione del Consiglio d’Europa contro le discriminazioni che ha accusato la polizia italiana di essere sostanzialmente un branco di razzisti. Ingiurie senza senso, che lo stesso componente italiano dell’Ecri rispedisce al mittente, definendole “illazioni” che si basano su “fonti non affidabili" In fondo c’è poco da stupirsi: sul nostro Giornale abbiamo dimostrato come le fonti del report anti-polizia erano in larga parte “di parte”, cioè Gay.it, Amnesty International, la stessa Ecri e via dicendo. Che è un po’ come chiedere all’oste se il vino è buono. E allora sorgono due domande. Se le fonti sono “discutibili”, come è possibile che sia stato pubblicato lo stesso e quale credibilità possa a questo punto avere un comitato del genere. E secondo: come mai la sinistra l’ha cavalcato senza prima domandarsi se fosse fondato su basi solide. Peraltro bastava far andare un po’ la logica: la polizia controlla 8,7 milioni di persone all’anno. E gli stranieri sono poco più di 5 milioni. Se anche fosse riuscita a controllarli tutti, la storia della “profilazione razziale” sarebbe numericamente irragionevole. Lo dice la statistica.
- Israele risponde all’Iran dopo il massiccio attacco di qualche settimana fa. È abbastanza? Sì. Ma forse non così distruttivo da costringere l’Iran a reagire in questa catena senza file di botta e risposta.
- I sondaggi Usa dicono che Kamala Harris e Donald Trump sono appaiati, nel voto popolare, al 48%. Cosa significa? Che per la vicepresidente si mette male. I democratici infatti hanno perso più volte la Casa Bianca pur conquistando il voto popolare, ma è difficile che riescano ad eleggere il presidente se perdono (o pareggiano) a livello federale.
A quanto pare Kamala fa incetta di star, ma questo non si sta traducendo automaticamente in una massa di voti. Come sempre: una cosa è acquistare i biglietti del concerto di Swift Taylor, un’altra è seguirne le indicazioni elettorali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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