Hollande insegna. Meglio stare con l'uomo di destra

Sarkozy le sposa, è geloso e romantico. Hollande è un eterno fidanzato cinico e fedifrago

Hollande insegna. Meglio stare con l'uomo di destra

Proprio mentre in Italia la differenza «antropologica» tra destra e sinistra viene umiliata e scalzata da un epocale incontro Silvio Berlusconi-Matteo Renzi, in Francia il solco si incide più profondo. Colpa di un azzardato e involontario paragone che ci bussa alle tempie quando pensiamo a François Hollande e al suo opposto Nicolas Sarkozy sull'aspetto più spinoso dell'esistenza: le donne. Ma non è che nella vita sia meglio essere amate da un uomo di destra? Certo generalizzare è un azzardo, come sempre. Ma le ultime vicende sentimentali del presidente francese ci hanno costrette a tratteggiare un identikit del «budino» profondamente diverso rispetto a quello che avevamo abbozzato finora. Abbiamo dovuto includere più lati, molti più spigoli, un sapore e una consistenza decisamente meno melliflui. Di contro, ci siamo dovute ricredere anche sul grintosetto «con l'atomica» tanto cara alla sua Carlà (Bruni), sull'aggressivo dinamico che occupava l'Eliseo prima di Hollande. Nel giro di pochi giorni, il mansueto, paffuto, impopolare François che si muoveva goffo al perentorio guinzaglio di un rottweiler (Valérie Trierweiler), ha lasciato il posto a un freddo fedifrago impermeabile alla forma e ai sensi di colpa. Complice uno scooter, un casco non abbastanza chiuso, un cartoccio di fumanti croissant «post amplesso» e un'attrice giovane, bionda, per nulla timida davanti alla macchina da presa. Per carità, non che non lo si comprenda Hollande. Valérie è talmente antipatica da essere l'unica cornuta con la quale non riusciamo a essere solidali, tantomeno adesso che, dopo un teatrale e anacronistico ricovero per crisi di nervi, ha pensato bene di trasferirsi nel «sanatorio» di Versailles, dimostrando di non essere disposta ad abdicare al ruolo di (sgradita) première dame. Ma quello che ci ha stupite è stata la freddezza e la determinazione del presidente. Una sola visita in clinica in sette giorni, un formale, gelido (ed economico) presente inviato alla compagna tradita come a una vecchia zia dimenticata in un ricovero: fiori e cioccolatini. La cinica, infrequentabile speranza che Valérie firmasse, dall'ospedale, un educato comunicato congiunto per togliersi dai piedi in maniera mansueta agli occhi della Francia: dimostrando di non comprendere né i tempi, né la propria donna. D'altra parte tutta la storia sentimentale di Hollande è un dispetto alle donne: non ne ha sposata una, nemmeno Ségolène Royal, madre dei suoi quattro figli e piantata in malo modo per Valérie, mollata in pessimo modo per Julie.

Di Nicolas Sarkozy, in materia, si ricorda altro. Intanto le ha sposate tutte le donne della sua vita e con ognuna ha fatto dei figli. Marie Dominique Culioli, la prima moglie, non ha grandi ricordi... Colpa della machiavellica Cécilia che, a suo dire, avrebbe fatto di tutto per diventare sua amica all'unico scopo di scipparle il marito. Cosa che, in effetti, le riuscì. Quando però fu Cécilia a mollare monsieur le président per il mega pubblicitario Richard Attias, Nicolas fece di tutto per riprendersi la moglie. La inseguì, le dichiarò pubblico amore, soffrì e forse fu immortalato perfino con la barba sfatta perché quando un uomo ha problemi di cuore, smette di radersi. Si riprese a fatica Sarkò dall'irreversibile fuga della seconda consorte. Poi incontrò quell'aristogatta con l'anima e la chitarra a sinistra di Carla Bruni. Fu colpo di fulmine: lei con due lunghissime gambe, lui con l'atomica nella valigetta. Non ci credeva nessuno. Eppure... La prima notte di nozze (non la prima in assoluto, certo) la trascorsero proprio alla residenza presidenziale di Versailles «La Lanterne» dove oggi Valérie si è rifugiata per riprendersi dal dolore. Hanno una figlia (che si aggiunge a quelli di ognuno), preparano probabilmente una ri-presa dell'Eliseo, lui le fa scenate di gelosia sui set cinematografici (quello di Woody Allen), assiste ai suoi concerti e se la «beve» a sguardi.

A dimostrazione del fatto che quando due sembrano non c'entrare nulla, in realtà c'entrano moltissimo. E a dimostrazione del fatto che, in materia di donne, la differenza antropologica tra droite e gauche esiste, eccome.

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