I dem passano a Vicenza: così ha vintol'anti Schlein Possamai

Il 33enne capogruppo dem in regione si è imposto per circa 500 voti sul sindaco uscente Francesco Rucco. Decisiva la scelta di tenere i big del Pd (segretaria compresa) lontani dalla campagna elettorale

I dem passano a Vicenza: così ha vintol'anti Schlein Possamai
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Cambio della guardia: Vicenza passa al centrosinistra. Il sindaco neoeletto è Giacomo Possamai: il candidato del Partito Democratico, sostenuto da liste civiche e dal polo Azione-Italia Viva, ha ottenuto il 50,54% dei voti al ballottaggio delle elezioni comunali. Sconfitto il sindaco uscente Francesco Rucco, avvocato appoggiato dal centrodestra, che si è fermato al 49,46% nel confronto decisivo. 500 voti che hanno fatto la differenza, con un’affluenza del 52,78% al secondo turno.

Vicenza torna così in mano ai dem. Dal 2008 al 2013 infatti la città era stata governata da Achille Variati, oggi europarlamentare PD, già primo cittadino negli anni Novanta con la Democrazia Cristiana. Corsi e ricorsi storici: lo stesso Variati nel 2008 aveva superato la candidata di destra Lia Sartori per circa 500 voti. Adesso tocca a Giacomo Possamai, 33enne laureato in giurisprudenza, già capogruppo PD nel consiglio regionale del Veneto e membro della dirigenza nazionale del partito guidato da Elly Schlein: proprio il rapporto con la segretaria è un punto interrogativo, dato che il nuovo sindaco ha votato Bonaccini alle primarie e ha tenuto fuori Schelin dalla sua campagna elettorale. “È questione di trasparenza – aveva detto in un’intervista al Foglio - i cittadini scelgono tra me o Rucco. Il confronto ha dimensione locale. Quindi meglio accogliere le testimonianze degli amministratori”.

Al primo turno di metà maggio i due candidati di partivano da favoriti ed hanno raggiunto percentuali simili. Rucco aveva preso il 44,06%: la sua lista è stata la più votata, a seguire i tre partiti della coalizione di governo: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Possamai, che poteva contare sull’appoggio di tre civiche più PD, Azione-IV, alleanza Verdi-Sinistra e l’ex vicesindaco di Forza Italia Matteo Tosetto, era avanti con il 46,23% dei votanti. Alle urne si era presentata poco più della metà degli oltre 88mila aventi diritto di voto, il 54,20%.

Al ballottaggio la musica non è cambiata. I due sfidanti hanno stretto alleanze con altri candidati per cercare di attrarre più voti possibili. Possamai ha ottenuto un accordo con Lucio Zoppello, ex assessore di Rucco con il centrodestra, che al primo turno delle comunali aveva preso il 2,49%; poi ha stretto un patto sui temi ambientali con Edoardo Bortolotto, avvocato M5S reduce dall’1,69%. Il sindaco uscente ha dialogato con Claudio Cicero, ormai volto noto in città (già assessore, più volte candidato puntando sulla viabilità), che era arrivato terzo con il 2,57%. L’ha spuntata Possamai per poche centinaia di voti: le alleanze, la campagna elettorale e l’appoggio di personaggi di vari ambiti (come Gene Gnocchi e l’ex attaccante del Vicenza calcio Pasquale Luiso) hanno pagato.

Curiosità.

In questo modo si completa un percorso analogo a quello dell’autostrada A4: Brescia, Verona, Vicenza e Padova vengono governate da sindaci del centrosinistra (la neoeletta Castelletti, Damiano Tommasi, ora Possamai e Sergio Giordani).

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