Quei soldi alla coop dei Soumahoro che inguaiano i dem

"Fatture emesse fin quando la coop era in regola", dicono i dem. Ma già nel 2021 la Karibu era fuori di oltre 2 milioni di debiti e l'ultimo finanziamento targato Gualtieri risale allo scorso luglio

Quei soldi alla coop dei Soumahoro che inguaiano i dem

Più di 3 milioni di euro in nemmeno dieci anni arrivati nelle tasche della Karibu, la coop della famiglia Soumahoro, dall’amministrazione capitolina ora a guida Gualtieri. Soldi che sembrerebbero essere stati emessi per la collaborazione con la coop di Mukimatsindo, che accoglieva a Latina alcuni ospiti di competenza del comune di Roma. Il numero di questi, che almeno negli ultimi due anni risulta inferiore a 10 e le cifre elevate emesse, hanno portato la consigliera Fdi Rachele Mussolini a indire una commissione trasparenza grazie alla quale, solo il 14 dicembre scorso, sono emerse irregolarità profonde nella coop - sempre ignorate dalla giunta a quanto pare - a partire dalla mancanza del Durc.

Le risposte dei dem sull’accaduto, però, non solo non convincono ma sembrerebbero negare l'evidenza. “Tutte le fatture emesse dal Comune di Roma a favore della cooperativa Karibu sono state fatte fino a quando la posizione della cooperativa risultava regolare sia rispetto agli enti di previdenza, sia rispetto all’Agenzia delle Entrate”. Così hanno spiegato gli esponenti della commissione politiche sociali, la consigliera dem Nella Converti, la direttrice del dipartimento Michela Micheli e la responsabile della direzione Servizi alla Persona Angela di Prinzo. “L’ultima fattura pagata - spiega Micheli - è stata liquidata a luglio 2022”, una somma - quella di cui parla la direttrice - che ammonta a circa 55 mila euro. Una prassi, infatti, visto che nel solo 2021 la Karibu avrebbe ricevuto dall’amministrazione capitolina più di 30mila euro e nell’anno precedente addirittura 63mila euro. Somme che, vedendo il bilancio della coop, non compaiono.

Ma c’è di più: i rappresentanti pd, seguaci di Gualtieri, affermano infatti di non aver “riscontrato alcuna difficoltà fino al 27 ottobre 2022, quando è risultata negativa (la coop ndr) per due posizioni di debito: con l’inps per 57400 euro e di 244 euro con l’inail. Abbiamo così bloccato il pagamento delle fatture”.

In realtà, carte alla mano, le sembrerebbero stare diversamente: se per la giunta Gualtieri le “mancanze” sono iniziati solo qualche mese fa, allo scoppio dell’inchiesta, già nel 2021 la Karibu presentava addirittura più di due milioni di euro di debiti totali, tra cui 773 mila tributari e circa 233 mila verso gli enti previdenziali. Numeri ai quali sembrerebbe impossibile non fare caso, ma che non hanno fermato l’elargizione di fondi da parte dell’amministrazione che, invece, scarica tutta la colpa sull’ente di Latina “responsabile delle strutture del suo territorio”.

Ed anche sulle ispezioni nella coop targata

Soumahoro, l’amministrazione capitolina assicura di non aver riscontrato nessuna anomalia. Eppure, come abbiamo documentato, le richieste di aiuto e le proteste dei migranti di Karibu andavano avanti già dal 2014.

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