Alcuni di loro, fino al 7 novembre, non avevano collezionato alcuna presenza in Senato. Oggi, giorno della decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, si sono fiondati a Palazzo Madama. Roba da stakanovisti. Parliamo di tre dei quattro senatori a vita nominati nell'ultima tornata del 30 agosto da Giorgio Napolitano. Sono Elena Cattaneo, Carlo Rubbia e Renzo Piano. Proprio contro quest'ultimo si è scagliato Maurizio Gasparri, che ha parlato di "un comportamento discutibile di un senatore a vita recordman di assenteismo, si presenta oggi per contribuire al vergognoso rito dell’illegalità, il fatto si commenta da solo. Che brutta figura". Anche il coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi, si è scagliato contro i senatori a vita: "Vergognatevi. Chiedo ai colleghi senatori se ritengono opportuno e accettabile se coloro che sono stati di recente nominati senatori a vita che non si sono contraddistinti per una loro presenza fattiva siano oggi presenti per un voto come questo sulla decadenza del leader del centrodestra italiano". A inizio novembre, Pdl e M5S hanno trovato convergenza su un ordine del giorno che prevedeva l'allargamente dell'absence tax (quel meccanismo per cui un senatore per ogni giorno in cui non è presente ad almeno il 30 per cento delle votazioni si vede decurtare un quindicesimo della parte variabile della diaria) anche ai senatori a vita. Presente in Senato anche l'altro senatore a vita, Mario Monti, anche lui nominato dal Colle. "L’articolo 1 del regolamento del Senato afferma che i senatori acquisiscono le prerogative della carica e tutti i diritti per il solo fatto dell’elezione e della nomina.
Questo può bastare", ha dichiarato il presidente del Senato Pietro Grasso. Anche il capogruppo del Pd, Luigi Zanda, è intervenuto affermando che "i senatori a vita sono senatori a tutti gli effetti e partecipano a tutte le sedute. Mi auguro che continuino a partecipare attivamente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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