Imu, abolizione fasulla: un trappolone anti Pdl

Dalla stangata sui villini all'aumento della franchigia, sui giornali fioccano le ipotesi di "rimodulazione". Palazzo Chigi smentisce ma Brunetta s'infuria: avvelenano i pozzi

Imu, abolizione fasulla: un trappolone anti Pdl

Puntuali come un treno svizzero, rispuntano ogni volta che il clima si scalda sul tema tasse, con l'effetto prevedibile, forse voluto, di una secchiata di benzina sul fuoco. Di ipotesi di riforma dell'Imu ne sono uscite diverse negli ultimi mesi, sempre seguite da altrettante smentite della presidenza del Consiglio.
«Tutte vere e tutte false, nel senso che per il momento ci sono solo simulazioni che non hanno altro valore di esercizi teorici», spiegava ieri una fonte dell'esecutivo. Perché se spesso il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni si è sbilanciato (e non certo a favore dell'abolizione dell'imposta sulla prima casa) l'orientamento di Palazzo Chigi è noto: dopo la proroga e forse la cancellazione della rata di giugno, si lavora a una riforma complessiva che dovrà essere varata collegialmente dalla maggioranza. Prima si scioglie il nodo politico - per forza di cose con un accordo Pd e Pdl - e solo dopo verrà il tempo delle ricette. Palazzo Chigi ha provato più volte a fermare lo stillicidio di ipotesi e ballon d'essai, ma ieri non c'è riuscito.

In una botta sola sono uscite almeno tre ricette di riforma dell'imposta comunale sugli immobili. Tutte diverse, ma accomunate da due dati: sono tutte indigeste al Pdl e servite a un giorno dall'affaire Fmi, cioè dall'uscita del documento del Fondo monetario pro Imu che il centrodestra sospetta essere ispirato da «manine» italiane.
Il quotidiano Repubblica ha addirittura puntato sulla «stangata sui villini», che sembra tanto un accanimento verso la classe media e lo zoccolo duro dell'elettorato moderato. «È chiaramente un avvelenamento dei pozzi, ossia notizie false, inquinate. È buttar benzina sul fuoco per far cadere il governo», ha attaccato il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta. D'accordo anche un esponente importante del Pd nel ministero dell'Economia, il sottosegretario Pierpaolo Baretta: «Ridicolo confondere case di lusso con villette a schiera».

Difetto di comunicazione, vista dal punto di osservazione del governo e del Pd. Nel Pdl, invece, c'è chi punta il dito contro il ministro dell'Economia. «È una mia visione, ci sarebbe bisogno in questa fase di un politico e non di un tecnico di Bankitalia», attacca Daniela Santanchè. Sulla stessa lunghezza d'onda è anche Gasparri. «Ci vuole un ministro dell'Economia. Non una figura grigia e inadeguata». Pronta la replica di Dario Franceschini, ministro ai rapporti con il Parlamento, e di Stefano Fassina, viceministro dell'Economia: «Chi attacca Saccomanni attacca il governo».

Resta il fatto, che le altre indiscrezioni uscite ieri fanno riferimento alla vecchia proposta del Pd di estendere l'esenzione Imu, senza abolirla sulla prima casa. E che, per la seconda volta in due giorni, Enrico Letta ha dovuto confermare gli impegni del governo. Questa volta il premier ha preso di mira direttamente l'ipotesi lanciata da Repubblica. «Contrariamente a quanto riportato da alcune testate giornalistiche non è prevista alcuna stangata sui villini».
Dopo circa quattro ore anche il ministero dell'Economia ha fatto dietrofront con una nota. Il dicastero «ha allo studio una pluralità di soluzioni, sulle quali il Governo deciderà collegialmente».

Via XX Settembre cerca di allontanare il sospetto di essere all'origine delle notizie. Parla di «non meglio precisate fonti» e poi prende le distanze dalle ipotesi-Repubblica su villini che «non riflettono le posizioni del Governo e del Ministro». Calma e gesso. Almeno fino alla prossima indiscrezione.

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