Sul nodo immigrazione, e in particolare sull’emergenza sbarchi, il governo si gioca l’intera legislatura. I fronti aperti per Giorgia Meloni e i suoi ministri sono diversi. Dalla polveriera africana alla soluzione diplomatica europea, dalla redistribuzione dei profughi alla difesa esterna dei confini nazionali. E ancora: dallo scontro verbale con la Germania sul finanziamento delle Ong fino al diverbio prettamente giudiziario con alcune “toghe rosse”. Davanti a una scelta netta, però, gli elettori continuano a riporre una grandissima fiducia verso l’esecutivo e nei confronti delle ultime misure varate. L’azione dei giudici partigiani, al contrario, viene bocciata da un italiano su due.
Un numero gigantesco se si parla di uno dei tre poteri fondamentali dello Stato: il potere giudiziario. Una bocciatura netta, registrata dall’ultimo sondaggio Euromedia Research, che apre diversi scenari. A partire dal più preoccupante: la scarsa fiducia verso i magistrati, un trend ormai consolidato, non è mai un sintomo positivo per uno stato liberal-democratico. Tutt’altro. Il caso di Iolanda Apostolico, il giudice di Catania che ha sconfessato il decreto Cutro, è l’ultimo tassello di un trend negativo che dura da decenni. Se a questo fatto prettamente giudiziario, già grave di per sé, aggiungiamo la presenza dello stesso giudice ad una manifestazione anti-Salvini del lontano 2018, il quadro preoccupante è purtroppo completo.
E il concetto di “toga partigiana” non può fare altro che spaventare la maggioranza degli italiani. I numeri parlano chiaro: il 46,2% degli elettori, ripresi dall’ultima rilevazione Euromedia Research, non trova corretto questo intervento del magistrato, mentre solo il 32,7% lo approva. Un numero su cui la magistratura dovrà riflettere a lungo. La forma mentis partigiana di parte della magistratura cominciata diversi anni fa, mutatis mutandis, non è cambiata di una virgola.
Gli stessi dati, analizzati con la lente d’ingrandimento dell’esecutivo, assumono un colore assai diverso. Gli italiani, seppur riconoscendo la difficoltà del governo nell’affrontare l’immigrazione irregolare, non perdono di vista l’obiettivo a lungo termine di Giorgia Meloni. Gli ultimi decreti che stringono i bulloni dell’accoglienza indiscriminata vanno nella giusta direzione. Il 63,6% degli intervistati è d’accordo con l’esecutivo e propone l’allontanamento del migrante disposto direttamente dal prefetto se ricorrono gravi motivi di pubblica sicurezza.
Il messaggio degli elettori è chiaro: contrasto netto all’immigrazione irregolare e velocità nei rimpatri. Le offerte politiche, togliendo le varie sfumature, sono sostanzialmente due. Da una parte la cosiddetta politica dei porti aperti targata Elly Schlein e soci. Dall’altra la politica del governo: un mix di misure anti-aperturiste nazionali e soluzioni diplomatiche in sede europea. Gli italiani, secondo le ultime rilevazioni, hanno già deciso da con chi schierarsi.
Nota sondaggio:
Il sondaggio è stato realizzato da Euromedia Resarch per Rai, Porta a Porta. La rilevazione è stata condotta nel giorno 2 ottobre 2023 con metodo mixed mode (Cati – Cami – Cawi). Campione casuale nazionale rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età, livello di scolarità, area geografica
di residenza, dimensione del comune di residenza.
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