L'anno di motoslitta selvaggia ultima follia sulle piste da sci

L'anno di motoslitta selvaggia ultima follia sulle piste da sci

Quella di sabato notte sulle piste da sci del Cermis è stata una tragedia dovuta non a fatalità ma a incoscienza e alla violazione della normativa trentina che, nel settore, è decisamente più stretta di quella vigente altrove. Certo, chiunque, purché sia maggiorenne, può noleggiare questi bolidi della neve, ma non può scorrazzare dove vuole, tanto meno sulle piste di un comprensorio che non ne autorizza l'uso se non per le attività di servizio in quota. Peggio: in questo caso le sei vittime, che rientravano da una cena in rifugio, si trovavano tutte sul carrello di traino che è abilitato esclusivamente al trasporto di bagagli e alimenti. Gli unici due in regola, almeno per questo aspetto, erano i due che si trovavano sulla motoslitta, che sono sopravissuti e fuori pericolo di vita. «Le regole ci sono - ha aggiunto - e non servirebbe aumentarle, anche perché troppe regole significano nessuna regola. Bastano quelle esistenti, con le rispettive sanzioni, certe nell'applicazione», commenta presidente del Soccorso alpino del Trentino, Roberto Bolza.
È evidente quindi che non si può criminalizzare una pratica che, se svolta nel rispetto delle leggi, è sicura. Eppure, a volerci guardare dentro bene, qualche contraddizione la si trova. L'anno scorso il Corpo Forestale dello Stato, in alto Piemonte, ha individuato tracce di salita in cima a una montagna fino ad allora raggiunta esclusivamente dagli scialpinisti con sci e pelli di foca il cui versante sommitale ha pendenze che toccano i 35 gradi. Cose da marziani - vietate dalla legge per altro - non fosse che le tracce di motoslitta sono inconfondibili e non possono essere scambiate con quelle di un Ufo. Non mancano, fra gli utenti poco propensi al rispetto del buon senso oltre che delle leggi, vere e proprie scommesse il cui scopo è riuscire a superare itinerari impossibili o passaggi azzardati dove nessuno è mai riuscito prima. A questi estremi arrivano però solo i proprietari dei mezzi perché, nella generalità dei casi, il noleggio viene effettuato per giri in pista a tempo o per effettuare escursioni sulle piste di comprensori che autorizzano il transito.
«Nella stagione invernale 2011-2012 - conferma Stefano De Luca, guida alpina del Soccorso Alpino Forestale - abbiamo trovato tracce di motoslitte salite fin sulla Punta di Elgio, in alto Piemonte, una meta sci alpinistica di 2837 metri. Al di là delle questioni normative, considerato che è vietato uscire da percorsi ad hoc o dagli itinerari dei rari comprensori sciistici che autorizzano la pratica negli orari di chiusura delle piste, c'è anche un rischio oggettivo per chi utilizza questi mezzi in maniera impropria su terreni pericolosi dove le motoslitte possono ribaltarsi e precipitare per lunghi tratti».
Il noleggio in effetti è piuttosto facile, considerato che è sufficiente essere maggiorenni. Il noleggiatore per contro deve mettere a disposizione un mezzo con luce lampeggiante, casco e assicurazione RcC con un massimale di almeno un milione e mezzo di euro.
Il noleggio in circuito può costare dai 15 euro per 10 minuti ai 30 per 20 minuti. Le gite in motoslitta e le cene in baita, invece, sono possibili solo con accompagnatore, anche perché oltre ai circuiti predisposti ad hoc, non ci sono molte altre alternative per far correre i bolidi della neve. Le gite accompagnate possono costare tra i 70 e gli 80 euro per escursioni che durano tra la mezz'ora e l'ora per due persone, mentre per una cena in quota con accompagnatore, una coppia può spendere dai 150 ai 200 euro, cena compresa.21
«I proprietari di baite o coloro che esercitano attività in quota - continua De Luca - su autorizzazione del sindaco, possono raggiungere case, rifugi o dighe dell'Enel, tanto per fare un esempio, su strade agro-silvo-pastorali innevate». Naturalmente ci sono anche gli appassionati che acquistano mezzi nuovi che, nei casi migliori, cioè più economici, possono costare tra i 10.000 e i 15.000 euro, ma c'è anche un fiorente mercato dell'usato. Per non parlare di mezzi potentissimi e da gara, dunque costosissimi, sui quali ci si sfida in veri e propri campionati o in acrobazie aeree.

Una moda costosa, dunque, anche sul piano delle vite umane, senza considerare un impatto ambientale che stride con gli slogan delle agenzie che dipingono le gite in motoslitta come immersioni nella pace di territori incontaminati.
Lorenzo.scandroglio@gmail.com

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