L'assassina testimone in chiesa: è rivolta

L'assassina testimone in chiesa: è rivolta

Una cosa è certa. Suor Maria Laura Mainetti sarebbe stata felice di vedere Ambra, una delle sue carnefici, entrare in chiesa. Suor Maria Laura, un attimo dopo essere stata accoltellata, sussurrò (lo si legge negli atti giudiziari del processo ai suoi assassini ndr): «Vi perdono...». Furono le sue ultime parole prima di morire. Le ultime parole di una santa. Figuriamoci quindi se una donna così potrebbe oggi «condannare» l'ingresso in chiesa di Ambra che sabato scorso nel paesino di Mese, in val Chiavenna, ha fatto da testimone sull'altare al matrimonio della sorella.
In molti ora attaccano il sacerdote della parrocchia di San Vittore che ha «permesso» ad Ambra di svolgere quel ruolo di «garante» proprio sotto lo sguardo di Cristo in croce. Lei, ex satanista ed efferata assassina, nella casa di Dio: quello stesso Dio che lei aveva rinnegato per amore del diavolo.
La sera del 6 giugno 2000, nel parco delle Marmitte Giganti di Chiavenna, c'era anche la sedicenne Ambra, insieme alle sue amiche Milena e Veronica, a massacrare con 19 coltellate la povera suor Maria Laura. Attirata in trappola da una delle tre con la scusa di essere rimasta incinta: una scusa ideata proprio da Ambra, la «mente» del gruppo. Dopo aver infierito sul corpo della suora a colpi di pietra, le tre ragazze andarono a divertirsi al luna park. Quando furono arrestate le tre si difesero dicendo di «aver agito in nome e per conto di Satana» e che la vittima inginocchiata «implorò Dio affinché le perdonasse». Erano ancora minorenni, Milena e Veronica furono condannate a 8 anni e mezzo. Ambra, assolta in primo grado, fu condannata in secondo. Tutte ormai hanno finito di scontare la loro pena, ma Ambra ha voluto restare nella comunità di recupero di Don Mazzi in Veneto. Veronica ha ripreso la sua vita come Milena. Pochi giorni fa Ambra è tornata nel suo piccolo paese della Valchiavenna, Mese, dove sabato della scorsa settimana, in gran segreto si è sposata sua sorella che l'ha scelta come testimone di nozze. La notizia si è sparsa solo in queste ore suscitando immediate polemiche. Il paese è in subbuglio, non ha dimenticato quel terribile delitto. Non può dimenticarlo.

Il parroco che ha celebrato il matrimonio, don Casimiro Digoncelli, ricorda la «parabola del figliol prodigo il cammino di redenzione che questa ragazza ha fatto e continua a fare». Da lassù suor Mainetti, di sicuro, sorride misericordiosa.

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