Elsa Fornero non si fa intimidire dal no dei sindacati alla riforma del lavoro. Un no che "mi risulterebbe molto difficile capire", in particolare perché il governo lavora "per l'inclusione e l'universalità degli ammortizzatori", sui quali il governo non metterà "una paccata di miliardi" senza il sì delle sigle sindacali. "È chiaro che se uno comincia a dire no, perché noi dovremmo mettere lì una paccata di miliardi e poi dire voi diteci di sì. No, non si fa così", ha aggiunto.
Il ministro del Welfare, che ha tutte le intenzioni di "chiudere in fretta" la partita, è però convinto che "la riforma sia buona e confido che l'accordo ci sia. L’entità del cambiamento è tanta e posso capire che l’interpretazione, di primo acchito, sia uno choc". E ha aggiunto: "Lavoro per questo. È chiaro che se c’è un accordo più avanzato mi impegno a trovare risorse più adeguate e fare in modo che questo meccanismo degli ammortizzatori sociali e questo mercato del lavoro funzionino abbastanza bene". In particolare il ministro sembra delusa dall'atteggiamento di Cgil, Cisl e Uil: "Noi proponiamo qualcosa e mi sono impegnata affinché le risorse non vengano tolte dall'assistenza e mi sembra che sia un buon impegno. Avrei voluto anche sentire una piccola parola di apprezzamento, ma non ne ho sentita neanche mezza".
Per il governo la riforma dovrebbe prevedere "maggiore facilità di entrata e un pò più di facilità di uscita", per rendere il mercato del lavoro più inclusivo e dinamico, ma soprattuto è importante "smantellare le protezioni che si sono costituite come stratificazioni profonde, motivate apparentemente da buonissimi principi, ma che hanno implicazioni di conservatorismo fino alla difesa del privilegio".
Al ministro risponde Pier Luigi Bersani: "Non ero al tavolo ma nessuno mi ha detto di aver visto una paccata di miliardi. Forse si sono dimenticati...". Per Susanna Camusso, invece, la Fornero ha "vecchi, vecchissimi atteggiamenti di pressione per ottenere quello che si vuole". "Meno risorse di cosa, visto che la cifra, nonostante gli impegni del governo non è mai stata indicata?", sottolinea la Cgil.
Critico anche Raffaele Bonanni, secondo cui le proposte sulla mobilità sono "un disastro" e "il tavolo rischia di saltare", mentre la Uil di Luigi Angeletti sostiene che non ci sia "più nulla da discutere, ci siamo già chiariti abbastanza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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