Lega, i pm puntano sul tesoro del clan Bossi

I pm indagano sulle proprietà intestate a Bossi, alla moglie e alla Mauro per capire se gli immobili sono stati comprati con i soldi del partito. Quell’intercettazione del 24 febbraio tra l’imprenditore Bonet e la Restaini, dipendente del Carroccio

Lega, i pm puntano sul tesoro del clan Bossi

Milano - Non solo gli investimenti in Tanzania o le multe pagate al Trota. Nei mille rivoli delle inchieste che stanno stringendo a tenaglia la Lega, ce n’è uno che riguarda il patrimonio immobiliare privato del «cerchio magico». In particolare quello di Manuela Marrone, moglie di Umberto Bossi, e della vicepresidente del Senato Rosi Mauro, espulsa ieri dalla Lega. Sette tra case, box e ville e 9 terreni su cui i pm intendono fare chiarezza. Con quali soldi vengono acquistate quelle proprietà? Il dubbio emerge anche dalle intercettazioni. Come quando - è il 24 febbraio scorso - l’imprenditore Stefano Bonet chiama Lubiana Restaini, dipendente del Carroccio.

Quest’ultima riferisce che l’ex tesoriere Francesco Belsito è nervoso «per essere finito sui giornali per la vicenda dei fondi, ma anche e soprattutto per quello che riguardava tutta una serie di acquisti di immobili da parte di Bossi (11 intestati alla moglie) e altri da parte di altri membri che costituivano la corrente del cerchio magico». Dunque, sembra dire l’ex cassiere di via Bellerio, Marrone e Mauro avrebbero acquistato casa con i soldi del partito.
A interessare i pm, in particolare, sono i passaggi di proprietà avvenuti tra la primavera e l’estate dello scorso anno. Perché il 2011, dicono ancora una volta le intercettazioni, è un anno particolarmente movimentato per le due donne vicine al «Capo».

L’8 febbraio scorso Nadia Dagrada, dirigente amministrativo del Carroccio, parla con Belsito. L’ex tesoriere è sotto pressione, teme di essere silurato dal partito. Il groviglio di conti che ha messo in piedi non è più un segreto. Dagrada, allora, gli consiglia di «tagliare la testa al toro e di parlare con le due signore (la Marrone e la Mauro, ndr)» e «di ricordare alle due donne che nel loro gioco ci sono 500mila euro da giustificare solo per il 2011, senza contare il passato». Qual è il gioco per cui è servito mezzo milione di euro? La conversazione non lo chiarisce, ma tra le tante piste seguite dagli inquirenti c’è anche quella che conduce ad alcune operazioni immobiliari. Ed ecco cosa raccontano i documenti dell’Agenzia del Territorio.

Manuela Marrone è proprietaria assieme al marito Umberto Bossi della villa di Gemonio, nove vani in via Verbano rogitati il 19 giugno 2003. È la villetta che dopo la malattia del Senatùr diventa una sorta di seconda sede del partito, e che secondo i pm sarebbe stata ristrutturata con i fondi del partito. Sempre a Gemonio vengono registrati a suo nome anche quattro piccoli terreni («prati» e «seminativi»). Ma a lady Bossi - il 14 luglio del 2011 - vengono intestati anche i sette vani di via Besaccio a Brenta, in provincia di Varese con fabbricato agricolo categoria D/10, più altri cinque terreni tra pascoli e boschi, complessivamente oltre due ettari. Totale - e potrebbero riferirsi a questo le parole di Belsito - undici proprietà.

Inoltre, come ha riportato nei giorni scorsi il quotidiano Libero, va aggiunta la strana vicenda di una casa a Milano donata al Carroccio da una militante e poi rivenduta nel febbraio scorso da Bossi per 480mila euro, senza che la cifra fosse iscritta nei bilanci di via Bellerio. Ma Belsito parla di operazioni immobiliari riferibili ad «altri membri del Cerchio magico». E il Demanio registra l’acquisto di una piccola abitazione da parte di Rosi Mauro a Gemonio, vicino alla villa dei Bossi, nell’agosto del 2007. Mentre risale al 29 aprile del 2011 il passaggio di proprietà in favore della Mauro di un’altra piccola abitazione su due piani a Sesto Calende, in provincia di Varese.

Anche queste operazioni sono finite nel mirino degli inquirenti.

Non a caso la Procura di Milano ha chiesto al nuovo tesoriere della Lega Stefano Stefani di consegnare oltre alla documentazione amministrativa, contabile e bancaria del Carroccio con cui sono stati stilati i bilanci dal 2008 al 2011, anche «tutta la documentazione riguardante le proprietà immobiliari e mobiliari della Lega o comunque intestate a rappresentanti o fiduciari del movimento politico e in uso allo stesso e ai suoi iscritti».

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