Letta a Milano per rilanciare l'Expo

Il premier: "Milano sarà capitale europea. È una scelta che l'intero Paese sostiene". E spunta di nuovo Prodi

Letta a Milano per rilanciare l'Expo

Il governo rilancia l'Expo in programma a Milano nel 2015. Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, è arrivato nella sede della società che gestisce l'esposizione universale, in via Rovello a Milano, per un vertice al cui centro c'era la nomina del nuovo commissario unico, Giuseppe Sala (attuale ad): "È stata una riunione molto operativa per dare il segnale che l’Expo è una priorità vera e reale e ho spinto per la nomina di Giuseppe Sala e ho voluto dirgli che avrà il massimo del nostro sostegno - ha detto il premier -. I poteri sono più estesi e Sala rappresenterà lo snodo centrale di tutto. Milano sarà capitale europea in una scelta che tutto il Paese sostiene". Sforzo totale, da parte del governo, per evitare possibili infiltrazioni della criminalità: "Sul tema dei controlli - assicura Letta - nessuno possa pensare di fare il furbo" e l’impegno del governo "contro le attività illecite e illegali sarà totale. La criminalità e le mafie non pensino che l’Expo sia un’occasione di avere mano libera. Saremo duri e inflessibili. Un impegno che "sarà una nostra ossessione".

"Questa vicenda ha una fortuna - sottolinea il presidente del Consiglio riferendosi all'Expo - : ha una scadenza, e per noi italiani è sempre meglio. Faremo il nostro meglio perché la scadenza sia rispettata. Expo rappresenta uno snodo attraverso il quale il Paese può agganciare la ripresa".

Quando gli domandano se coinvolgerà Romano Prodi (sotto il cui esecutivo l'Italia ottenne l'assegnazione dell'Expo), Letta risponde così: "Ovviamente sì. Coinvolgerò tutti gli ex presidenti del Consiglio e tutti coloro che hanno avuto un ruolo in questi anni". Nel rispondere a chi definisce il suo programma un "libro dei sogni", il presidente del Consiglio mette le mani avanti: "I sogni ci vogliono, se pensiamo di essere qui senza avere un po' di follia visionaria... Anche Expo lo era sette anni fa, era una follia visionaria e oggi siamo qui. I sogni servono anche alla politica arida dei numeri".

Letta punta ad "avere con la Cina un rapporto particolare in vista di Expo ma non solo". Il premier anticipa che incontrerà il presidente cinese al G20 di San Pietroburgo.

Alla riunione hanno artecipato, tra gli altri, il ministro per i Beni culturali Massimo Bray, il ministro dell’Agricoltura Nunzia Di Girolamo, il ministro della Infrastrutture Maurizio Lupi, il sottosegretario all’Agricoltura con delega all’Expo Maurizio Martina, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, il presidente della Camera di commercio Carlo Sangalli e il commissario per il

padiglione italiano Diana Bracco. Al tavolo era seduto anche l’amministratore delegato della società Expo, Giuseppe Sala, nuovo commissario unico con poteri di accelerare le procedure burocratiche dei lavori.

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