Letta: "Senza lavoro il Paese non si salva"

Al Congresso della Cisl, Bonanni chiede uno choc fiscale. E il premier: "Il sindacato sia inflessibile col governo"

Letta: "Senza lavoro il Paese non si salva"

All'indomani del via libera del governo del "decreto del fare" per rilanciare, tra le altre cose, anche il mercato del lavoro e andare ad abbattere il vertiginoso tasse di disoccupazione, il premier Enrico Letta torna a porre al centro dell'agenda del governo le misure per favorire l'occupazione. "Se non c’è il lavoro, il Paese non si salva", ha spiegato il presidente del Consiglio al congresso della Cisl assicurando "l’impegno a lavorare incessantemente per rimetterlo al centro di tutte le politiche del Paese".

In un messaggio al segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, per l’apertura del XVII congresso confederale, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha spiegato che lo "scenario economico e sociale" è "difficile". E, su questo, a detta del capo dello Stato, "gravano i pesanti effetti della persistente recessione". "Riuscire a tenere insieme la prioritaria difesa dei diritti e della dignità del lavoro con l’individuazione degli interventi e degli strumenti innovativi per superare la drammatica caduta dell’occupazione specie giovanile" è, infatti, la sfida che Napolitano lancia al sindacato guidato da Bonanni. Sfida che la Cisl sa bene di dover affrontare insieme al governo e alle altre parti sociali. In una situazione economica e sociale, che è "al limite del collasso", Bonanni chiede infatti "una svolta" che passi attraverso "uno choc fiscale finalmente positivo, un taglio forte delle tasse" sui redditi da lavoro e pensione e per le imprese che assumono e investono. Pur accogliendo positivamente il "decreto del fare" licenziato ieri mattina dal Consiglio dei ministri, il leader della Cisl chiede al governo di aprire un tavolo per confrontarsi e raggiungere a un decreto il più condiviso possibile: "Le decisioni non potranno essere calate dall’alto, senza un confronto sociale". "La madre di tutte le battaglie, madre di tutti i nostri gua - ha continuato Bonanni - rimane la questione fiscale. Bisogna ridurre le tasse sui redditi da lavoro e pensione. Ma anche alle imprese che investono e assumono i giovani e i disoccupati. Dobbiamo farlo subito per dare una spinta forte all’economia ed ai consumi. Lo diciamo al presidente del Consiglio e ai partiti che lo sostengono. E gli diciamo anche che occorre introdurre un nuovo assegno familiare e il credito di imposta per gli incapienti". Per iil leader della Cisl, le risorse possono essere reperite dalle flessibilità che l’Unione europea deve concedere all'Italia, dal risparmio sugli interessi con la discesa dello spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi e dalla riduzione delle troppe agevolazioni fiscali e detrazioni senza alcuna finalità sociale. "Si devono anche tassare di più i grandi patrimoni immobiliari e finanziari. E dobbiamo vendere il patrimonio del demanio pubblico", ha quindi concluso Bonanni invitando l'esecutivo a "bloccare ulteriori aumenti delle tasse locali".

Alle richieste della Cisl, Letta si è dimostrato disponibile a lavorare fianco a fianco, purché nell'interesse del Paese. "Dobbiamo remare tutti insieme - ha avvertito il premier - altrimenti non risolveremo i problemi perché non ci sarà più il debito pubblico a cui attingere e che è il drammatico fardello che grava su di noi".

"l ruolo del sindacato e della Cisl sarà decisivo e fondamentale e troverete in noi non solo un interlocutore ma un riferimento per camminare insieme nella logica di autonomia, ognuno nel suo campo", ha continuato il presidente del Consiglio invitando il sindacato a essere "inflessibile" ricordando "ogni minuto la centralità del lavoro".

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