Liguria, la corsa di Bucci contro sinistra e astensione

Oggi la sfida fra il sindaco di Genova e Orlando. L'opposizione spera di dare una spallata al governo

Liguria, la corsa di Bucci contro sinistra e astensione
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È il giorno della Liguria. Oggi e domani, 1.348.601 elettori saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente della Regione e i 30 componenti dell'assemblea legislativa.

Urne aperte dalle 7 alle 23 oggi e dalle 7 alle 15 domani. Nove i candidati, dopo una campagna elettorale lampo, apertasi a fine luglio con le dimissioni dell'ormai ex governatore, Giovanni Toti, che ha deciso di lasciare - per poi patteggiare una pena lieve - sottraendosi a un'indagine che aveva passato al setaccio anni interi della sua vita, amministrativa e non solo. Una sfida anche politica, soprattutto per la sinistra, che non ha fatto altro che replicare la manovra usata fin dal 1992: mettersi a ridosso delle indagini e lucrarne dividendi politico elettorali. Stavolta però qualcosa sembra andato storto. Si saprà lunedì. E una delle incognite sarà la partecipazione al voto, anche perché si vota con previsioni meteo fosche.

La sfida vera sarà a due. Da una parte il sindaco

di Genova Marco Bucci, sostenuto dal centrodestra «classico» arricchito una serie di liste civiche; dall'altra Andrea Orlando (Pd), tre volte ministro. Nell'entourage di Bucci si avverte una certa sicurezza, l'unico vero timore sta nell'eventualità di un'alta astensione, legata proprio all'allerta meteo. Orlando invece conta sul suo zoccolo duro. Ha trovato il sostegno degli altri partiti della sinistra, 5 stelle compresi, ma non di Matteo Renzi e non di Beppe Grillo, che anche ieri è tornato a lanciare i suoi strali contro l'attuale capo politico del suo (ex) movimento, Beppe Conte, colpevole di aver scelto i candidati e deciso una collocazione a sinistra senza previa consultazione degli elettori.

Oltre a una piccola schiera di candidati comunisti, si segnala la corsa di Nicola Morra, ex presidente di commissione Antimafia, grillino, che però si è fatto notare solo per un sgradevole riferimento alle condizioni di salute di Bucci. Tema ormai chiuso, la salute, come ha spiegato lo stesso Bucci. «Era un argomento inevitabile parlare delle mie condizioni di salute - ha concesso, elegantemente, parlando

alla radio - Ora però sono sano e non ho nessun problema». E venerdì sera, parlando ai «Magazzini del cotone» alla chiusura della campagna elettorale con la premier Giorgia Meloni, proprio evocando la delicatezza della sua scelta personale ha riscosso l'applauso più sentito dei sostenitori, che evidentemente hanno ammirato lo spirito di servizio di un amministratore che si è messo a disposizione della coalizione e della Regione. Laureato in farmacia e chimica farmaceutica, un passato da manager del settore, il sindaco è a metà del suo secondo mandato, dopo essere stato rieletto nel 2022 con 17 punti di vantaggio sul secondo.

E ha impostato la sua campagna sul suo profilo di uomo del fare. Al contrario, Orlando ha puntato tutto sulle ragioni politiche, facendo appello alla necessità di dare una prima «spallata» al governo. Chissà se basterà.

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