L'Italia che la sinistra non vuol vedere

La fotografia è quella di un Paese "straordinariamente vitale"

 L'Italia che la sinistra non vuol vedere
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La fotografia è quella di un Paese «straordinariamente vitale». Così definisce l'Italia di oggi Alberto Mattiacci, presidente del comitato scientifico dell'Eurispes. Ma c'è evidentemente una sinistra che non la vede o che non riesce a metterla a fuoco, o che forse ha perso la connessione con gli italiani. Basterebbe sfogliare l'annuale indagine del prestigioso istituto di studi sociali, presentata ieri a Roma, per rendersi conto di ciò che pensano i connazionali di certi provvedimenti, che l'opposizione (al governo Meloni) e il M5s in particolare difende o ha difeso a oltranza indossando l'elmetto dal suo campo largo. Per esempio, dal «Rapporto Italia 2024» emerge una secca bocciatura per la reintroduzione del Reddito di Cittadinanza (61,2%). E pure un No al prolungamento del Superbonus per l'edilizia (58,5%).

Sarà che un'ampia zolla di sinistra è abbonata al cherry picking, scegliendosi gli argomenti, fornendo informazioni incomplete o, nei casi peggiori, sapientemente manipolate pur di portare qualcuno

dalla propria parte. Ma sociologia, economia e politica inquadrano ciò che c'è da sapere per migliorare, anziché concentrarsi su propaganda e catastrofismo. Tra i dati emersi dalle quasi 900 pagine, si legge pure che il 52,7% degli italiani rispedisce al mittente l'ipotesi di fissare il limite di velocità di 30 km orari all'interno dei centri urbani; altro tema su cui si è innescata una bagarre, senza aprire un dibattito costruttivo. Per esempio spiegando, come fa Eurispes, che in Italia la maggior parte degli spostamenti è con mezzi privati (80% del totale), con quasi un italiano su due che si muove in auto entro i 25 km al giorno.

Per stare a temi cari al progressismo di Schlein, c'è poi un sondaggio sulla maternità surrogata che inchioda Elly, già sgambettata dai cattolici dem: la possibilità di ricorso al cosiddetto «utero in affitto» piace a pochi italiani (37,1%), e lo stesso accade per l'ipotesi dell'utero artificiale (39,9%). Mentre la fecondazione eterologa è sostenuta come pratica medica (60%). C'è poi una responsabilità innegabile da parte di pezzi di certa sinistra per l'ascesa di un antisemitismo mai davvero superato. I distinguo dopo l'orrore del 7 ottobre compiuto

dai terroristi di Hamas hanno sedimentato stati d'animo e stereotipi nei confronti del popolo ebraico. Infatti «gli intervistati di sinistra si segnalano per la percentuale superiore alla media di risposte che negano il diritto di esistere allo Stato di Israele (31,3%)».

Tra paure, speranze e tendenze, il Rapporto dà il «polso» dell'Italia. Ma guai a dire ai compagni, come invece si legge nel volume, che c'è stato un miglioramento della situazione economica generale rispetto all'anno scorso e che i prezzi dell'energia si sono andati riducendo. Gian Maria Fara, presidente dell'Eurispes, invita ad andare «oltre l'arte del rattoppo».

E dal lavoro della sua squadra scopriamo pure che «la spesa che più spesso mette in difficoltà le famiglie italiane è il pagamento del canone d'affitto (45,5%), seguita dal pagamento delle bollette e utenze (33,1%) e con pochissimo distacco dalla rata del mutuo (32,1%)».

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