Tronchetti Provera: "L'Italia ha fatto meglio di tanti altri Paesi perché ha un grande potenziale economico"

Il numero uno di Pirelli Marco Tronchetti Provera: "Siamo sempre capaci di sorprendere"

Tronchetti Provera: "L'Italia ha fatto meglio di tanti altri Paesi perché ha un grande potenziale economico"
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«Sono felice che ci sia ogni anno questo appuntamento. Il Calendario fa parte della storia di Pirelli, e finché ci sarò io non ho intenzione di venderlo a nessuno»: Marco Tronchetti Provera è a Londra dove stasera verrà lanciato The Cal 2025, che è anche l'occasione anche di parlare di economia e geopolitica, visto che l'immagine della bellezza è stata il biglietto da visita della sua azienda nel mondo.

Dottor Tronchetti, qualcuno sostiene che la globalizzazione sia finita.

«Non penso che sia così. È vero siamo in un periodo molto difficile, eppure penso che da un certo di vista la globalizzazione sia ancora più pervasiva, perché ormai c'è un'osmosi naturale tra le parti del mondo. Il problema è l'interruzione delle filiere».

Come risolverlo?

«L'Europa deve impegnarsi perché non avendo materia prima se si fermano gli approvvigionamenti finisce male. Però credo che si potrà tornare a una forma di globalizzazione».

Come vede l'elezione di Donald Trump? È preoccupato che possa danneggiare l'economia italiana e le sue aziende?

«La prima cosa che mi viene da dire è che per fortuna le elezioni hanno definito un vincitore. La vera preoccupazione è che ci fosse un lungo periodo di instabilità negli Stati Uniti. Il resto è un discorso è prematuro».

Si parla di dazi e protezionismo.

«Io aspetterei di vedere cosa succederà nelle prossime settimane. Ci saranno dei cambiamenti? Come sempre alcuni saranno in positivo e altri in negativo. Si guarda la realtà e se ci saranno problemi lavoreremo per risolverli»

Riguardo all'Italia, c'è un ritorno a un periodo di tensione?

«Io vivo in Italia da 76 anni e ci lavoro diciamo da una sessantina. Ho sempre trovato delle instabilità e quindi non è cambiato molto. L'Italia ha delle grandi risorse: nella mia azienda, che è una multinazionale, i più bravi nella ricerca e nello sviluppo sono sempre stati italiani. Quindi se gli italiani credono in qualcosa, possono sempre sorprendere positivamente».

Anche in politica?

«In questa fase post pandemica, nonostante tutte le polemiche a cui assistiamo di tutti i giorni, il nostro Paese è riuscito a cavarsela molto meglio di tanti altri Paesi. Qui da noi c'è un grande potenziale».

Come farlo crescere?

«Penso che l'intelligenza artificiale dia ai giovani grandi opportunità. Nel mondo digitale in Pirelli abbiamo ragazzi più bravi di quelli che abbiamo assunto in altre parti del mondo»

Come vede il prossimo futuro?

«Politica, imprese e cultura non possono vivere di pilastri separati. In Occidente, ma non sono in Occidente, in questo momento il dialogo è più difficile perché si va verso l'estremo.

Ma noi europei viviamo nella parte del mondo che sta meglio, rappresentiamo l'unica vera democrazia. Facciamo leva su questo e difendiamo i nostri privilegi, come lo stato sociale per esempio. Che non sarà perfetto, ma è senza dubbio quanto di meglio ci sia al mondo».

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