A Livorno è scoppiato il caso Simone Lenzi. L’assessore alla Cultura della giunta dem guidata da Salvetti è finito nella bufera per alcuni post transfobici pubblicati sul suo profilo X, ex Twitter. Il 56enne, anche scrittore e musicista, ha sollevato un polverone per aver attaccato la Biennale di Venezia, rea di aver messo in mostra la statua di una donna con il sesso maschile firmata dall’artista Jade Guanaro Kuriki Olivo: “Alla Biennale di Venezia ci tengono a farci sapere che la donna quintessenziale ha la minchia. E no, non è che siamo borghesi scandalizzati. Siamo borghesi annoiati a morte da questo lavaggio del cervello, da questa prevedibilità, da questa predica continua”.
Ma non è tutto. In un altro post, riprendendo un articolo pubblicato dal Daily Mail, l’assessore Lenzi non ha utilizzato troppi giri di parole:“Uno squinternato vuole farsi validare come donna e usa un neonato per soddisfare una sua perversione pedofiliaca con l’aiuto della Duke University. E no, non sono io transfobico, è che vi siete bevuti il cervello”. E, ancora, vari riferimenti sulla“frociaggine” e sull’identità Lgbt. Parole che non sono passate inosservate.
Il Pd ha immediatamente preso le distanze dall’assessore, finito nel mirino dell’opposizione e delle associazioni arcobaleno. “Lenzi si dovrebbe dimettere immediatamente e se non lo fa dovrebbe essere il sindaco Luca Salvetti a togliergli le deleghe”, la prima reazione del M5s con Valentina Barale. Enormemente rammaricata e disorientata invece l’Arcigay:“Ci fa specie sapere che queste parole siano state scritte da chi ha la delega amministrativa alla cultura. Cultura che per noi è l'unico antidoto contro i pregiudizi, gli stereotipi e l'odio di cui la comunità LGBTQIA+ è da sempre oggetto”. E ancora: “All'assessore Lenzi ribadiamo con forza che le persone transgender esistono e che non è il sesso assegnato alla nascita a fare di una persona una donna, un uomo o qualsiasi altra identità di genere con cui una persona si identifica e si afferma".
Travolto dalle polemiche, Lenzi ha convocato una conferenza stampa per chiedere scusa.
Visibilmente emozionato, tra le lacrime, l’assessore s’è detto profondamente dispiaciuto per quanto accaduto: “Mi scuso dal profondo del cuore perché soffro ogni volta che mi accorgo di aver potuto offendere qualcuno che in realtà non volevo offendere – riporta Livorno Today – Per quanto mi riguarda ogni volta che ho fatto male a qualcuno era come se lo avessi fatto a me stesso". Ricordando le numerose iniziative inclusive della giunta dem, Lenzi ha precisato di non aver mai pensato alle dimissioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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