Noi Moderati cambia look e si rinnova. Il nome del partito in blu su sfondo bianco sovrasta la scritta 'Popolari per l'Europa’ con un ponte tricolore. È questo il nuovo simbolo presentato oggi a Roma dal presidente Maurizio Lupi in occasione dell'Assemblea nazionale del partito a cui persino Manfred Weber, presidente del Partito Popolare Europeo, ha voluto partecipare inviando un videomessaggio di saluti.
“Abbiamo costruito con fatica una nostra casa, ma questo partito si deve aprire. Il primo segnale per aprirsi è rinnovarsi, perché le case hanno delle fondamenta solide ma poi possono costruire il primo piano, il secondo, il terzo”, ha detto Maurizio Lupi parlando di un “nuovo inizio” per il suo partito a cui di recente hanno aderito anche Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini, Giusy Versace e Michela Vittoria Brambilla. Un nuovo inizio che, nelle intenzione di Lupi, deve avere una proposta politica chiara per un’Italia popolare ed europeista. “Senza i moderati, il centrodestra non ha una cultura di governo che gli permetta di guardare al futuro e Giorgia Meloni lo ha compreso da presidente del Consiglio e da leader della coalizione, e insieme a Forza Italia rappresentiamo questa forza importante", ha sentenziato Lupi.
E, in effetti, un sondaggio condotto da Antonio Noto rivela che “quasi il 50% degli aventi diritto al voto si definisce moderato", ossia per la precisione 19.258.000 elettori. Di questi “quasi 5 milioni – dice Noto - votano le liste di centrodestra ed altri 15 milioni scelgono i partiti dell'opposizione o si astengono”. Il 65% degli elettori di Forza Italia si dichiara ‘moderato’, mentre questa percentuale raggiunge il 20% per FdI ed il 15% per la Lega. “Ovviamente all'interno della lista Noi Moderati la percentuale arriva al 95%”, aggiunge il sondaggista.
"La coalizione di centrodestra ha quattro partiti che hanno storie e identità diverse, ma unite da una visione unica e quindi le differenze sono una ricchezza”, ha detto Lupi a margine dell'assemblea nazionale del partito, avvertendo gli alleati: “Ma attenzione, perché io non ho mai visto governi cadere per il lavoro delle opposizioni, ma solo per divisioni nella maggioranza". Quello che è successo in Senato questa settimana, "come ha chiarito Giorgia Meloni è stato un inciampo, un inciampo che – spiega Lupi - può essere un campanello d'allarme per tutti. La sfida è l'unità con cui lavoriamo, la sfida è il governo, vinciamo o perdiamo tutti”. Il leader di Noi Moderati, però, ha lanciato un messaggio anche all’opposizione: "La sinistra comunque si tranquillizzi, perché il governo va avanti unitario e compatto per vincere le sfide che abbiamo davanti".
Lupi, infine, considera sbagliate anche le parole di Maurizio Landini di ieri e ricorda che non bisogna mai incitare la piazza alla violenza altrimenti accadono episodi come quelli di Torino in cui è stato bruciato il ritratto del premier: “La storia del Paese – sentenzia Lupi - ci ricorda che di cattivi maestri ne abbiamo già avuti tanti".
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