Mafia, Napolitano: "Ci sono pericoli ma noi vigileremo"

Il presidente della Repubblica a Portella della Ginestra: "Non siamo più nel ’92 e nel ’47. C’è una coscienza più unita tra anziani e giovani". Funerali di Stato per Placido Rizzotto, sindacalista ucciso dalla mafia nel 1948

Mafia, Napolitano: "Ci sono pericoli ma noi vigileremo"

"Ci auguriamo che non si debba mai più riaprire la stagione degli omicidi e della violenza stragista. Ci sono pericoli ma vigileremo". E' il monito lanciato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Portella della Ginestra a Piana degli Albanesi (Palermo), arrivato per rendere omaggio alle vittime della strage. "Essere qui è un mio dovere - ha proseguito il Capo dello Stato - vengo qui per portare la solidarietà delle istituzioni e gli auguri di tutti gli italiani al di là delle differenti appartenenze politiche". Poi un messaggio ai più giovani: "Non siamo più nel ’92 e nel ’47. C’è una coscienza più unita tra anziani e giovani".

"Ci sono stati momenti in passato in cui la violenza stragista ha colpito nei punti più alti", anche per questo secondo Napolitano dopo aver ricordato i giudici Falcone e Borsellino "è giusto tornare al punto di partenza", al punto in cui è iniziato tutto: "Portella della Ginestra, la Corleone di Placido Rizzotto (di cui oggi sono stati celebrati i funerali di Stato, ndr)".

In questo modo "l’arco viene chiuso" e noi "ci auguriamo fortemente che non vi sia un ritorno delle stragi". Fortunatamente, però, rassicura il Capo dello Stato, la situazione non è quella di vent’anni fa, perché "c’è più unità, e questa è una grande garanzia per tutti".

 

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