La promessa l’ha mantenuta: Luigi Di Maio ha sconfitto la povertà, la sua. L’ex pasionario grillino ha abbracciato inciuci e accordi di palazzo, andando al governo con tutti, scegliendo accozzaglie e ammucchiate, passando dal populismo all’europeismo. Strasconfitto alle elezioni del 25 settembre scorso, l’irpino può raccogliere i frutti del suo lavoro: sarà lui l’inviato speciale Ue nel Golfo Persico. Una nomina voluta fortemente dall’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell, la ratifica ufficiale è una pura formalità. E spuntano le prime cifre da capogiro del suo stipendio: 336 mila euro. Previsto, inoltre, un ricco staff.
Di Maio passa all’incasso
Come riportato dal Tempo, lo stipendio non è ancora ufficiale ma quella è la retribuzione prevista per chi svolge questo tipo di compito per conto dell’Ue. Sulla nomina dell’ex grillino non sembrano esserci più dubbi, anche perché Borrell lo ha definito il candidato più qualificato. Giovedì si occuperanno della questione gli ambasciatori del Comitato politico e di sicurezza, ma per arrivare alla fumata bianca definitiva servirà l’approvazione del Consiglio. “Siamo molto fedeli alle procedure e alle buone maniere. Solitamente non commentiamo sulla corrispondenza inviata dall’Alto rappresentante agli Stati membri”, le parole del portavoce Peter Stano:“Quindi non posso confermare nulla, posso solo dire che procedura per selezionare e nominare una persona coma nuovo rappresentante speciale Ue presso il Golfo non si è ancora conclusa. Non possiamo commentare su una procedura interna e in corso quindi non contribuiamo alle speculazioni”.
Di Maio non è certamente il profilo indicato dall’attuale governo italiano, già in prima fila per contestare la decisione di Borrell. Dopo aver definito “vergognosa” la scelta dell’ex grillino, la Lega è passata al contrattacco con un’interrogazione a firma dell’eurodeputato Marco Zanni. Il Carroccio ha posto l’accento sui criteri di scelta e sui numerosi incidenti diplomatici creati da Di Maio con alcuni Paesi del Golfo Persico, ma non solo. Nel testo è stato sottolineato, dalla risposta a un’altra interrogazione, che “la retribuzione per tale figura potrebbe corrispondere a quella di un AD14-15”.
Entrando nel dettaglio, l’interrogazione a cui si fa riferimento riguarda l’incarico di inviato speciale nel Sahel, per cui il compenso mensile è pari a 16.084 euro. L’incarico di Giggino avrà inizio il prossimo primo giugno e durerà fino al 28 febbraio 2025, per un totale di 21 mesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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