Manganelli assicura: "Né mafia né Fai dietro l'attentato di Brindisi"

Il capo della polizia garantisce: "Arriveremo a scoprire gli autori della strage"

Né mafia né Fai. Per il capo della Polizia, Antonio Manganelli l'attentato di Brindisi del 19 maggio scorso alla scuola Morvillo Falcone non ha una matrice mafiosa e nemmeno anarcoinsurrezionalista.

"Si è parlato di terrorismo brigatista, di mafia. Quel giorno ho sentito molte sciocchezze, ma la mafia cerca consensi e oggi non è certo nelle condizioni di porsi come aggressore dello Stato o come anti-Stato. E quella che viene chiamata Sacra corona unita oggi è un’espressione criminale modesta che si riconduce più alla criminalità ordinaria che a quella mafiosa. Quanto alla Fai, gli anarcoinsurrezionalisti fanno attentati per poterli rivendicare e faccio davvero fatica a immaginare una spiegazione di un attentato vigliacco davanti a una scuola che uccide una ragazza e ne ferisce altre", ha aggiunto il capo della polizia.

Che poi ha rivelato che il giorno della tragedia "i detenuti della Sacra Corona Unita hanno fatto un telegramma di solidarietà alla famiglia di Melissa: un segnale specifico per dire noi non ci entriamo".

Comunque sia, "ci troviamo a fare i conti con un’indagine che deve

dare risposte e quando sapremo chi è stato sapremo anche la matrice. E a chi è stato ci arriveremo. Noi lavoreremo ancora di più per scoprire i fatti e fermare gli autori", ha garantito Manganelli.

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