E ora Fini vorrebbe prendersi anche viale Mazzini. Il Pdl fa mancare il numero legale per nominare il nuovo Cda Rai, Schifani sostituisce un commissario Pdl con uno di Coesione Nazionale dopo il ricalcolo proporzionale e il presidente della Camera ne approfitta per attaccare il Pdl e fare la morale.
Il senatore Paolo Amato, dimissionario dal Pdl e fino a oggi nella Vigilanza è stato destituito dal presidente del Senato, Renato Schifani, che oggi ha nominato come componente della Commissione il senatore Pasquale Viespoli, presidente di Coesione Nazionale. La nomina è avvenuta in seguito al ricalcolo proporzionale dei seggi spettanti ai senatori e su richiesta dello stesso Viespoli. "Il Gruppo del Popolo della Libertà, finora rappresentato da 9 senatori, doveva rinunciare a un componente", ha detto Schifani. Il nome di Amato quale componente da rimuovere sarebbe stato fatto dal capogruppo Pdl Gasparri.
Una decisione arrivata in contemporanea all'ennesima fumata nera per le nomine dei sette componenti del Cda Rai: per protestare contro l'annuncio da parte di Amato di votare in dissonanza con il gruppo, il Pdl ha fatto mancare il numero legale. Già ieri sera la prima seduta era stata rinviata, anche se per motivi differenti. A riferire del nuovo nulla di fatto il presidente della Commissione Giorgio Merlo (Pd), che ha anche condannato un presunto "atteggiamento irresponsabile del centrodestra, che così facendo blocca il funzionamento della Rai". Merlo ha dato ragione al leader del suo schieramento, sostenendo che "di fronte a questa situazione politica bisogna prendere la strada del commissariamento". La Commissione voterà ad oltranza domani, a partire dalle nove del mattino.
Ma la mossa di Schifani non è piaciuta a molti. Caustico il presidente della Camera Gianfranco Fini: "Schifani ha ravvisato l’urgenza di intervenire solo oggi perchè era chiaro che la libertà di voto del sen. Amato avrebbe determinato un esito della votazione non gradito al Pdl? Se così fosse, saremmo in presenza di un fatto senza precedenti e di inaudita gravità politica".
Pier Luigi Bersani chiede invece che "il presidente del Senato riferisca in aula come ha giustamente chiesto la presidente del gruppo parlamentare del Pd, Anna Finocchiaro. Quanto alla Rai, questa invereconda commedia imbastita dal Pdl sulle sorti di una delle più importanti aziende pubbliche italiane deve finire: o domani si chiude in modo positivo questa vicenda o il governo deve finalmente prendere in mano la situazione e garantire una gestione straordinaria della Rai".
Schifani, però, rimanda le critiche al mittente: "Sono sereno, ho solo fatto rispettare le regole". E nemmeno il Pdl sta a guardare: "Il presidente del Senato come sempre ha svolto il suo ruolo in modo esemplare, garantendo la regolarità assoluta negli atti della commissione Vigilanza Rai e impedendo che uno squilibrio tra le forze politiche in Commissione, denunciato più volte in Aula, ne inficiasse la valenza", ha detto Angelino Alfano.
"Non accettiamo, quindi, alcuna critica", ha aggiunto il segretario del Pdl, "a maggior ragione da parte di chi, in pieno esercizio del suo alto ruolo istituzionale, ha fondato un partito, ha indetto riunioni nello studio a lui assegnato in qualità della sua carica ed è più volte intervenuto in maniera strumentale e partigiana nelle dinamiche politiche e parlamentari tentando di orientarle dall'alto del suo scranno. Il presidente Schifani dovrebbe essere preso da esempio proprio dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, che oggi lo critica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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