Margini stretti sulla manovra. Ma il centrodestra è vicino alla quadra

L'approvazione è una corsa contro il tempo però il clima dentro la maggioranza migliora Per Forza Italia «il chiodo fisso» delle pensioni E intanto arrivano segnali positivi dalla Lega

Margini stretti sulla manovra. Ma il centrodestra è vicino alla quadra

I tempi stringono, ma il clima interno alla maggioranza migliora e l'intesa sulla manovra si avvicina. Se il numero degli emendamenti - 3104 - è di quelli che evocano dibattiti infiniti e sessioni notturne entro domani alle 15 si chiuderà il fascicolo di quelli «segnalati» che dovrebbero attestarsi su quota 450. Oggi intanto la Commissione Bilancio della Camera procederà a dichiarare quelli eventualmente inammissibili.

Il margine di manovra per eventuali rimescolamenti delle risorse è stretto. Come è noto sui 35 miliardi messi in campo dalla manovra ben 21 sono stati assegnati alle misure di contrasto dell'aumento del costo dell'energia. Le risorse sono contenute. Per gli emendamenti sono a disposizione poco più di 400 milioni di euro. Se Fratelli d'Italia segue comprensibilmente la linea tracciata dal governo, in queste ore sono arrivati segnali positivi dalla Lega e da Forza Italia. La Lega fa sapere di essere «molto soddisfatta» per la manovra e in particolare per alcune misure come l'aumento delle pensioni minime e gli interventi a favore degli stipendi più bassi, senza dimenticare il rafforzamento della flat tax e lo stop alla legge Fornero. Ci sono pochi temi «su cui intervenire con spirito costruttivo in Parlamento, a partire dal taglio dell'Iva sul pellet» (oggi al 22%) che la Lega vorrebbe abbassare recuperando risorse da altri capitoli, così da dare un ulteriore segnale alle famiglie.

Forza Italia, con il capogruppo in Commissione Bilancio Roberto Pella, fa sapere che la partita dell'aumento delle pensioni minime è aperta e resterà un chiodo fisso per gli azzurri per tutta la legislatura. «Forza Italia intende continuare a battersi, trattandosi di un obiettivo che il Presidente Berlusconi ha delineato all'interno del programma elettorale e che da sempre porta avanti con efficacia. Se alla guida dei suoi governi, infatti, riuscì ad alzarle fino a un milione di lire, da allora nulla è stato fatto, minando la serenità e la dignità di milioni di anziani italiani che faticano a vivere la quotidianità. Chiediamo quindi con forza, e io stesso mi impegnerò quale Relatore, che l'aumento possa attestarsi, per ora, sulla soglia dei 600 euro per arrivare poi, entro la legislatura, a 1.000 euro».

Più in generale le forze politiche che sostengono il governo cercheranno di ampliare le misure fiscali a vantaggio del Sud, la decontribuzione per l'assunzione dei giovani fino a 8mila euro, rivedere 'Opzione donna' sul pensionamento anticipato per aumentarne il bacino di utenza, estendere il mese aggiuntivo del congedo di maternità pagato all'80% anche ai papà. Sulle pensioni la ministra del Lavoro Marina Calderone aprirà un tavolo già a gennaio.

La contesa tra maggioranza e opposizioni ieri è stata invece incentrata sulla possibile abrogazione della carta 18 app, che destina risorse ai neo maggiorenni per la fruizione di contenuti culturali. Una misura spesso criticata e soggetta a truffe ai danni dello Stato.

L'emendamento chiede di abrogare i due commi della legge di bilancio dello scorso anno che finanziano con 230 milioni di euro la card elettronica. Dario Franceschini e Matteo Renzi partono all'attacco ma i firmatari replicano: la volontà è di revisionare la 18app e introdurre politiche di incentivo alla domanda di cultura più generali.

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