Non ha troppa voglia di tornare a parlare delle beghe interne al Carroccio scatenate dalle recenti interviste rilasciate da Umberto Bossi ad alcuni giornali. Per questo Roberto Maroni, nel corso de L'intervista a Maria Latella (Skytg24), non va giù tanto per il sottile: "Potrei stare fino al 2015, ma proprio perché voglio fare il governatore a tempo pieno ho detto che anticiperò questa scadenza al più tardi per la primavera dell’anno prossimo, ma forse succederà prima". Inevitabile un commento sulle dichiarazioni molto forte del Senatùr: "Non credo che Bossi farà un partito", dice il governatore della Lombardia. E va avanti sulla difensiva: "Io traditore? Questa cosa mi ha addolorato" spiega Maroni. "Lui vuole fare il seegretario, ma ora il segretario sono io. Punto. Il prossimo congresso eleggerà un giovane. C’è ancora qualche residuo del cerchio magico, anche fuori dalla Lega. Ci sono i circoli magici che si muovono".
"Quel capitolo lì, Belsito, la Tanzania, è una pagina chiusa. Chi ha nostalgia per quella Lega si accomodi fuori, nella Lega non c’è più spazio". "Qualcuno ha ancora nostalgia per il passato", ripete Maroni. Quella stagione forse "non è chiusa definitivamente, ma sarà chiusa". Il segretario del Carroccio ripete: "Ci sono questioni interne che saranno presto risolte". E va avanti assicurando estrema durezza: "Dobbiamo tagliare tutto ciò che non è sostegno all’azione politica. Faremo verifica accurata su tutte le spese" della Lega.
Il governo durerà poco. Voto? 5-
"Le vicende personali non contano se un governo è forte, ma questo governo dipende dalle vicende personali" di Berlusconi "che peseranno pesantemente su questo esecutivo".Poi Maroni azzarda una previsione: "Questo governo durerà fino ai primi mesi del prossimo anno". Il governatore della Lombardia rivolge poi un invito al governo: nessuna legge sulla cittadinanza, "il governo pensi ai veri problemi della gente". Incalzato dalla Latella sul voto da dare all'esecutivo Letta-Alfano, l'ex ministro dell'Interno non si smentisce: "Il mio voto è 5-".
Immigrazione, ius soli senza senso
Dare la cittadinanza a chi è nato in Italia è una ipotesi a cui Maroni è contrario.
"Io sono contrario - ripete - perché l’Italia è un Paese di confine. Significa favorire l’immigrazione clandestina. È una cosa senza senso e solo ideologica". E va all'attacco del ministro Cecile Kyenge: "Quando parla di ius soli si muove malissimo, perché genera conflitto".
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