Rimini - Gustavo Raffi è da quattordici anni Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, la più importante loggia massonica del nostro Paese. Raffi, al suo terzo e ultimo mandato, in questi giorni è a Rimini per presiedere l'annuale meeting di tre giorni dei «fratelli». Duemilacinquecento «muratori» arrivati in Romagna da tutta Italia. Raffi si toglie i paramenti dorati, collare e grembiulino, un assistente li ripone in un'apposita borsa in pelle, e il Gran Maestro si sottopone alle domande in grisaglia da privato cittadino.
La massoneria aveva fatto un'apertura di credito a Monti, ora mi pare proprio che la liaison sia finita...
«Noi non facciamo aperture di credito a nessuno. Non ci occupiamo di politica. Dissi solo che sulla carta aveva i titoli per poter fare».
Ma non ha fatto un bel niente...
«Non aveva una maggioranza e ora siamo ancora in crisi».
Girava voce che fosse un governo molto vicino al Grande Oriente d'Italia.
«Ma no, sono sempre le solite cose che scrivono i giornali».
Insomma: bocciati i professori. E questi saggi le piacciono?
«C'è bisogno di responsabilità, non di escamotage. Il problema del Paese è un altro, siamo in uno stato di emergenza e l'interesse generale continua a venire sottovalutato».
Ieri nel suo discorso ha criticato molto i malcostumi della politica e ha invocato una «rivoluzione». Non sarete mica grillini?
«Ma no. Sono invenzioni dei giornali. La massoneria non è né di destra né di sinistra. Però il voto al MoVimento 5 Stelle va interpretato. Bisogna capire i segnali per poter cambiare la situazione. A volte si vota per insofferenza e per dare un segnale. Ma dopo la protesta bisogna trovare le soluzioni».
Tra l'altro Grillo ha espulso un candidato massone.
«Appunto. Questo dimostra che c'è poca democrazia nel Movimento. Pretendono trasparenza dagli altri e poi quando uno di loro cerca di essere trasparente lo cacciano. Ma è successo anche in altri partiti...».
Non mi dica che c'è una forma di razzismo nei confronti dei massoni... Al massimo si può dire che non avete un'ottima fama...
«Razzismo no. Ma c'è molta ignoranza storica nei nostri confronti dovuta anche all'influenza della Chiesa. Tutti i personaggi più importanti della storia dell'indipendenza italiana sono stati massoni, ma nessuno lo dice».
Beh, che Mazzini e Garibaldi fossero massoni ormai è cosa risaputa.
«Certo, ma mi faccia raccontare una storia. Qualche anno fa, durante un viaggio in Cina, ho trovato un libro intitolato Allende il massone. Tornato in Italia decido di sottoporre il testo a una nota casa editrice italiana, di sinistra. La risposta è negativa, non lo vogliono pubblicare. Lo sa perché?».
No, ma me lo posso immaginare...
«Perché Allende è un'icona di sinistra e non potevano macchiarlo. Ma non si possono nemmeno raccontare personaggi a metà, prendendo solo quello che piace».
Torniamo all'attualità: la massoneria non vuole parlare di politica, ma finisce
«Più responsabilità e, soprattutto, che venga ascoltato il grido di dolore di chi non ce la fa più. Proprio ieri ci sono stati i funerali dei tre suicidi».
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