La maternità surrogata come una nuova forma di schiavitù nel Terzo Millennio

Discussione con l'Onorevole Carolina Varchi su giustizia, maternità surrogata e la crisi di natalità in Italia

La maternità surrogata come una nuova forma di schiavitù nel Terzo Millennio
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Nell'ultimo incontro con l'Onorevole Carolina Varchi, membro della Commissione Giustizia e Segretario di Presidenza alla Camera con Fratelli d'Italia, abbiamo affrontato due temi di rilevanza nazionale: la maternità surrogata e la riforma della giustizia.

Riguardo alla maternità surrogata, un argomento che ha alimentato vivaci dibattiti, l'Onorevole Varchi ha esposto chiaramente il suo punto di vista. Secondo lei, questa pratica rappresenta una pericolosa mercificazione della maternità e un atto di sfruttamento nei confronti delle donne in situazioni di precarietà economica. Ha sottolineato che la maternità surrogata, vista come un contratto di natura civilistica, prevede che una donna accetti di portare a termine una gravidanza senza avere alcun diritto sul nascituro, il quale viene consegnato ai committenti poco dopo la nascita. L'Onorevole Varchi ha concluso esprimendo il suo forte disaccordo verso questa pratica, che considera una minaccia per la dignità delle donne e per l'importanza fondamentale della maternità.

Relativamente alla questione della natalità in Italia, l'Onorevole Varchi ritiene che le principali barriere siano di natura economica. A suo parere, il costo elevato dell'infanzia rende difficile per le giovani coppie prendere in considerazione l'idea di avere figli. Ha evidenziato l'importanza di implementare politiche economiche per offrire a tutte le coppie la possibilità di scegliere di avere un figlio, come l'agevolazione fiscale per i lavoratori e l'assegno di natalità.

Il secondo tema trattato è la riforma della giustizia. L'Onorevole Varchi ha elogiato il Ministro della Giustizia Carlo Nordio per la sua competenza e la sua profonda conoscenza del sistema giuridico italiano. Ha sottolineato l'importanza di aumentare l'organico dei magistrati e del personale amministrativo, nonché di digitalizzare il sistema giudiziario per ridurre il carico di lavoro e velocizzare i processi.

L'Onorevole Varchi ha concluso l'incontro affermando l'esistenza di un cronoprogramma di riforme concordate tra il Ministro della Giustizia e il Presidente del Consiglio, sottolineando che le riforme non sono mai state progettate per

contrastare qualcosa o qualcuno, ma per migliorare l'efficienza del sistema. Ha infine ribadito che l'indipendenza tra il potere giudiziario e il potere politico deve rimanere salda ed è alla base del sistema democratico.

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