Maternità surrogata reato universale, la nuova legge in vigore da lunedì: cosa cambia

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il provvedimento il 4 novembre scorso

Maternità surrogata reato universale, la nuova legge in vigore da lunedì: cosa cambia
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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato la legge sulla maternità surrogata il 4 novembre scorso, prima della partenza per la missione in Cina. Il disegno di legge che fa dell'utero in affitto un reato universale, punibile anche per chi ne fa ricorso all'estero, è stato approvato in via definitiva dal Senato lo scorso 16 ottobre. Secondo quanto si apprende, il provvedimento dovrebbe essere pubblicato lunedì prossimo in Gazzetta Ufficiale.

La maternità surrogata è diventata reato universale in Italia grazie al ddl della deputata meloniana Carolina Varchi, che ha ottenuto il via libera prima alla Camera e poi al Senato. Già reato da vent’anni, la punibilità della gestazione per altri si è estesa anche a chi l’ha praticata all’estero. Entrando nel dettaglio, il provvedimento interviene sull’articolo 12 della legge n. 40/2004 che, al comma 6, prevede i delitti relativi alla commercializzazione di gameti o di embrioni e alla surrogazione di maternità e dispone la reclusione da tre mesi a due anni e la multa da 600mila a un milione di euro per chiunque realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità.

La ministra per la Famiglia, le Pari Opportunità e la Natalità Eugenia Roccella ha evidenziato all’Ansa:“Chi si trincera dietro la retorica dei ‘diritti’ per giustificare la pratica dell’utero in affitto, dovrebbe chiedersi perché invece ci sia una rete mondiale del femminismo che sostiene l’iniziativa dell’Italia e considera il nostro Paese un esempio da seguire dappertutto". Ricordiamo che il premier Giorgia Meloni aveva definito la legge"una norma di buonsenso contro la mercificazione del corpo femminile e dei bambini. La vita umana non ha prezzo e non è merce di scambio".

Soddisfatto il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri: "Il Presidente della Repubblica ha firmato, come era logico e prevedibile, la legge contro la vergogna dell'utero in affitto. Si rassegnino i gazzettieri che oggi avevano scritto che il Presidente aveva dei dubbi e che non avrebbe firmato la legge". Il parlamentare azzurro ha aggiunto sul punto: "Capisco che ci sono giornali che trovano la vendita di bambini una pratica normale e la condizione di disperazione delle donne, costrette dalla povertà a questa scelta, qualcosa con cui si possa convivere. Ma si tratta di una pratica turpe e vergognosa. E la legge che abbiamo approvato e che il Presidente della Repubblica ha firmato assume una valenza non solo giuridica, ma anche morale. Gli sconfitti di ogni giorno prendano atto di questa prima sconfitta della giornata odierna".

Una conferma che smentisce quanto circolato nelle scorse ore, ossia di dubbi da parte del capo dello Stato sul provvedimento.

Sospetti nati in seguito alle dichiarazioni di ieri in occasione dei 25 anni dell'Osservatorio Permanente Giovani-Editorì: "Più volte ho promulgato leggi che non condivido, che ritenevo sbagliate e inopportune, ma erano state votate dal Parlamento e io ho il dovere di promulgare a meno che non siano evidenti incostituzionalità. In quel caso ho il dovere di non promulgare, ma devono essere evidenti, un solo dubbio non mi autorizza a non promulgare".

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