Matrimoni omosessuali, l'Europa dà il via libera Sinistra italiana in festa

Il Parlamento Ue dice "no" alle "definizioni restrittive di famiglia" e apre ai matrimoni gay. Sinistra italiana in pressing su Monti: "Adesso il Paese si adegui all'Europa"

Matrimoni omosessuali, l'Europa dà il via libera Sinistra italiana in festa

I partiti di centrodestra sono stati battuti in plenaria a Strasburgo sui matrimoni omosessuali. Secondo il Parlamento europeo i governi del Vecchio Continente non devono dare "definizioni restrittive di famiglia" allo scopo di negare protezione alle coppie omosessuali e ai loro figli. La posizione era stata espressa nel rapporto sulla parità di diritti tra l'uomo e la donna presentato dalla radicale di sinistra olandese Sophie in’t Veld ed è stato approvato oggi pomeriggio dall’Eurocamera.

Per il dipietrista Franco Grillini, il voto del Parlamento europeo butterebbe l’Italia fuori dall’Europa dei diritti e delle libertà: "La destra italiana rappresenta il vero ostacolo alla modernizzazione del Paese". Il passaggio più nettamente a favore dei matrimoni omosessuali è contenuto nel paragrafo 7 del rapporto, che il Ppe voleva cancellare con un emendamento (bocciato in aula con 322 voti a favore e 342 voti contrari). Sono stati inoltre approvati, nonostante l’opposizione dei popolari, i passaggi del rapporto in cui si chiede alla Commissione europea di elaborare proposte per il riconoscimento reciproco delle unioni omosessuali tra gli stati membri che già le ammettono e al Consiglio europeo di "riaffermare il principio di uguale trattamento senza distinzione di religione o credo, disabilità, età o orientamento sessuale".

In Italia il centrosinistra esulta. Proprio nei giorni scorsi nel Partito democratico c'era stata una vera e propria rivolta contro Rosy Bindi che si era esprassa contro le unioni omosessuali (leggi l'articolo). Oggi il tema torna caldo. A riportarlo sotto i riflettori è proprio un'esponente del Pd. "Questa è una vittoria storica per tutti coloro che in questi anni hanno creduto nella costruzione di un’Europa dei diritti", ha commentato Paola Concia invitando il premier Mario Monti a discutere delle "leggi di civiltà che mancano, ormai da troppo tempo, al nostro paese".

Anche Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, ha subito pungolato l'esecutivo invitandolo a dare una risposta politica: "Cosa hanno da rispondere adesso? Che l’Italia fa eccezione in Europa?". Sulla stessa linea anche i Radicali che hanno chiesto al Professore di "adeguarsi all’Europa anziché al Vaticano".

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