Mediaset, la giustizia accelera: anticipata la sentenza sul Cav

Il Corriere avverte: il processo per i diritti tv rischia di essere prescritto. E con procedura d'urgenza la Cassazione anticipa al 30 luglio i tempi del suo giudizio

Mediaset, la giustizia accelera: anticipata la sentenza sul Cav

All'armi: il processo a Silvio Berlusconi per i diritti tv rischiava di finire impastoiato nella prescrizione. E con procedura d'urgenza la Cassazione stamattina ha deciso di anticipare i tempi del suo giudizio, che si sarebbe dovuto tenere tra ottobre e novembre. E che invece si terrà il 30 luglio, quando i processi "normali" sono sospesi per la pausa vacanziera, e l'unica sezione in servizio della Suprema Corte è la sezione Feriale.

Nulla di strano, si fa presente in ambienti giudiziari: quando un processo è sull'orlo della prescrizione, che rischia di scattare nell'estate, è prassi costante che ad occuparsene sia la sezione Feriale. A rendere comunque bizzarra la vicenda è che a lanciare l'allarme sulla imminente catastrofe è stato un articolo in prima pagina sul Corriere della sera di oggi. I magistrati milanesi che fino a ieri si erano occupati del processo per i diritti tv dormivano sonni tranquilli, convinti che in base ai loro calcoli l'accusa di frode fiscale non si sarebbe prescritta prima del prossimo anno, e che quindi ci fosse tutto il tempo di attendere serenamente che la Cassazione fissasse il giudizio finale e rendesse definitiva la condanna del Cavaliere a quattro anni di carcere (di cui tre indultati) e soprattutto a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. Una pena accessoria destinata a fare fragorosamente irruzione sullo scenario della vita politica, rimuovendo per via giudiziaria Berlusconi dalla vita parlamentare.

Invece stamane il quotidiano milanese lancia l'allarme. Una parte delle accuse a Berlusconi, la più pesante, si prescrive a settembre. E la Cassazione potrebbe così, se affrontasse il processo in autunno, vedersi costretta a rinviare tutto il fascicolo a Milano per ricalcolare la pena. E intanto l'imputato continuerebbe a stare tranquillo seduto a Palazzo Madama.

Difficile immaginare lo scompiglio in cui l'articolo del Corriere ha gettato la macchina giudiziaria. Di certo c'è che nel corso della mattinata sono iniziate le grandi manovre per mettere una pezza al disastro incombente. E intorno alle 14 ecco l'annuncio della Cassazione. Il processo a Berlusconi è fissato per il 30 luglio. «Non ho mai visto un’udienza fissata con questa velocità: sono esterrefatto, sorpreso e amareggiato perchè in questo modo si comprimono i diritti della difesa», dice Franco Coppi, uno dei legali dell'ex presidente del Consiglio. «Evidentemente - ha aggiunto Coppi - in questo modo la Cassazione ha voluto rispondere a chi paventava i rischi della prescrizione intermedia di questo processo, ma di casi come questo se ne vedono abitualmente molti altri e la Suprema Corte si limita a rideterminare la pena nel caso in cui, prima del verdetto definitivo, sia intervenuta la prescrizione per una parte dei reati».

«Questa è una fissazione che cade proprio tra capo e collo - ha detto ancora il difensore dell’ex premier - e ora, noi difensori, dovremo fare in 20 giorni quello che pensavamo di fare con maggior respiro. Ci batteremo comunque per ottenere l’annullamento con rinvio della sentenza di condanna inflitta a Silvio Berlusconi».

Se tutto andrà come nei piani dell'accusa, il mese di agosto sarà il primo mese della sua vita che il Cavaliere passerà da condannato defintiivo. Ma a quel punto, che sarà del governo Letta, soprattutto quando il Senato avrà dovuto prendere atto della sentenza, e estromettere Berlusconi dal suo seggio?

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