"Angelino Alfano deve tutto a Berlusconi, è arrivato a fare il ministro della Giustizia, ma dal punto di vista umano ha tradito e si è comportato in modo irriguardoso". Non usa mezzi termini Alberto Zangrillo, medico di Silvio Berlusconi, nell'intervista concessa a Nicola Porro andata in onda ieri sera nella puntata di Virus su Rai2. Zangrillo, tra i primi dieci anestesisti al mondo per pubblicazioni e da trent'anni lavora al San Raffaele, ha parlato del suo rapporto col Cavaliere ma non solo. "Ho imparato tanto dall'uomo Berlusconi. Io lavoro al san Raffaele dall'86. Avevamo una amicizia in comune, siamo entrati in empatia ed è nata una amicizia".
Sull'episiodo del 2009, quando Berlusconi venne colpito da una statuetta in piazza Duomo, il medico racconta: "Una quota non irrilevante di persone ha posto il dubbio che quelle immagini non fossero reali. Lui quando è salito sul predellino voleva tranquillizzare quelli che lo vedevano in televisione, specialmente la sua famiglia". Sul fatto se comporti maggiori rischi o vantaggi l'amicizia con l'ex premier, Zangrillo rivela: "Nel Paese in cui siamo, dove regna il pregiudizio, alla fine si può rischiare che sia un danno essere amico di Berlusconi.
Io sono un professore universitario, di solito il rettore viene indicato dal collegio accademico al cda dell'università. Così è stato al San Raffaele dove ho vinto le elezioni per diventare rettore all'università. Peccato però che la politica ha fatto sapere che eleggere il medico di Berlusconi non fosse opportuno".
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