Buste con proiettili, incendi, molotov contro un commissariato di Roma e minacce continue, anche presso le ambasciate italiane: sono giorni di tensione per il governo, trovatosi a dover fare i conti con i gruppi anarchici intenzionati a ottenere la liberazione di Alfredo Cospito, ristretto al 41 bis nel carcere di Bancali (Sassari).
"Lo Stato non si fa intimidire"
Intervistata a margine della presentazione del progetto 'Polis' di Poste italiane, Giorgia Meloni si è mostrata molto sicura nel fornire una propria risposta in merito ai casi di violenza che si stanno verificando lungo lo Stivale. Nessun passo indietro da parte dell'esecutivo, il presidente del Consiglio non intende lasciarsi intimidire dalle azioni degli anarchici.
"Credo che lo Stato non debba farsi intimidire da chi pensa di minacciare i suoi funzionari", ha commentato il premier. Questa la risposta a coloro che chiedevano delucidazioni circa la possibilità di adottare la linea dura nei confronti delle manifestazioni in sostegno dell'anarchico Alfredo Cospito, in sciopero della fame da oltre 100 giorni.
Nessun passo indietro
Una linea confermata anche dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che sta monitorando la situazione presso le sedi diplomatiche italiane negli altri Paesi (a Barcellona si è verificato un vero e proprio assalto contro l'ambasciata italiana, e a Berlino è stata data alle fiamme l'auto del primo consigliere dell'ambasciata).
L'Italia ha chiesto agli altri Paesi di incrementare le misure di sicurezza nei confronti delle sedi diplomatiche. "Gli attentati ci preoccupano ma questo non significa che il governo è disposto a trattare con chi usa la violenza, è inaccettabile", ha dichiarato Tajani all'AdnKronos.
Aumentano i fenomeni
Provvedimenti devono essere presi in fretta, perché le azioni degli anarchici paiono intensificarsi. Recente la notiza di un'auto della polizia locale incendiata a Milano.
La vettura, probabilmente raggiunta da due molotov, è rimasta pesantamente danneggiata.Al momento non ci sono state rivendicazioni, ma gli inquirenti non escludono la pista anarchica. Gli agenti della Digos si trovano già al lavoro sul caso, intenzionati a risalire ai responsabili.
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