Beppe Grillo è tornato ad arringare le folle alla manifestazione del Movimento 5 stelle e non ha risparmiato bordate al presidente Giuseppe Conte. Il garante del movimento, depauperato da ogni potere esecutivo che ora è in mano all'ex premier, continua ad avere un grande appeal sul popolo pentastellato, in particolare su quello della prima ora, che non ha mai perdonato all'ex comico di aver lasciato la guida del M5s per snaturarne l'indole. Ed è forse per assecondare gli attivisti più radicali, quelli maggiormente legati al Movimento 5 stelle delle origini, che tra una battuta e l'altra Grillo ha rifilato alcune stoccate degne di nota al presidente Conte.
"Voi dovete fare un pò di battaglia su territori, raccogliete i progetti e mandateli a Conte. Lui prima o poi li capirà", ha gridato l'ex comico genovese dal palco di Roma. Una battuta, sicuramente, ma Grillo non ha perso la sua vena satirica e dietro queste parole pronunciate col sorriso probabilmente c'è la verità del suo pensiero. "Noi eravamo quelli del vaffa e ora siamo passati a una persona corretta come Giuseppe Conte", ha proseguito il garante dei pentastellati. Nelle parole di Grillo si ritrova la critica che tanti sostenitori hanno mosso al movimento fin dall'arrivo dell'avvocato, inviso alla frangia più pura di quello che è stato il M5s al momento della sua fondazione.
Ed è stato evidente a tutti che dal palco di Roma, Grillo abbia cercato di recuperare quello spirito. Mentre Conte sta facendo di tutto per creare un legame con il Partito democratico di Elly Schlein, per costruire una coalizione che possa avere una chance di fronteggiare quella di centrodestra, il garante sembra remare all'opposto, ridando al Movimento la struttura e l'identità che gli hanno permesso di sovvertire il sistema nel 2018, quando sono entrati in parlamento. Un'esperienza fallimentare per il M5s, come dimostrano i numeri delle elezioni di settembre, proprio perché nel frattempo si sono evoluti in qualcosa di diverso rispetto alle origini.
"Siamo dormienti, basta poco per risvegliarsi. Servono alcune caratteristiche che arriveranno a breve", ha detto Grillo, che poi rivolgendosi ai presenti ha esclamato: "Fate le brigate di cittadinanza e reagite mettendo il passamontagna. Mettete a posto i marciapiedi, le aiuole e i tombini, reagite, fate il lavoro e scappate". La giornata contro la precarietà di quest'oggi, organizzata dal M5s ma che ha visto la presenza di Elly Schlein, sembra essere un rewind del grillismo d'antan. Anche se difficilmente Conte sarà disponibile ad adeguarsi.
Ed è stato il riferimento al "passamontagna", il suo significato nell'immaginario collettivo, a far saltare molti sulla sedia. "Invocare le Brigate, come ha fatto oggi Beppe Grillo, mi fa scorrere un brivido lungo la schiena, evocare gli incappucciati mi fa venire i sudori freddi, l'abbinamento tra le due cose mi fa pensare ad una tragica, e non troppo lontana, memoria di fatti che hanno funestato questo Paese", ha dichiarato Roberto Calderoli, senatore della Lega, che poi ha aggiunto: "Se Grillo ha fatto una battuta l'ha fatta di cattivo gusto, se invece a parlare non è il comico ma il politico allora segnalo a chi di dovere i possibili risvolti da un punto giuridico". Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri aggiunge: "Grillo è un provocatore. È un uomo senza coscienza e senza idee. È un penoso caso umano". Da Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d'Itali, un altro attacco: "Le parole di Grillo sono gravissime, richiamano tempi bui. Con l'invocazione del passamontagna, tanto più in una manifestazione che fa leva sui problemi del lavoro, questa opposizione con M5S capofila e Pd accodato perde ogni credibilità". E dallo stesso Pd arrivano feroci critiche alla scelta di Elly Schlein di presentarsi in piazza.
come dimostra Pina Picierno: "Unire le opposizioni è fondamentale. Ma intorno a cosa ci uniamo? Alle parole aberranti di Moni Ovadia sull'Ucraina o alle farneticazioni di Beppe Grillo sui passamontagna?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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