Sono una persona sordomuta, anni fa con mio fratello (lui udente) abbiamo deciso di ristrutturare una casa ricevuta in eredità. In questa casa abbiamo diviso in 2 parti, e perciò i servizi (gas, luce, telefono ecc) che prima erano riuniti in una sola zona, si dividono in due, ciascuno per casa. Durante i lavori di ristrutturazione avvenne che ci fu uno spostamento di circa 10 metri in linea d’aria del contatore dell’Enel. Dopo 4 anni arrivano i tecnici dell’Enel, che nemmeno ti dicono cosa succede e perché vengono proprio da te, misurano il contatore, la corrente, e quant’altro, e se ne vanno.Dopo qualche mese vengo citato dal tribunale per furto di corrente.E la disavventura purtroppo è cominciata. Quindi, secondo l’Enel, io avrei rubato 2000 euro di corrente, e questo nonostante entrambi pagammo TUTTE le bollette, fin dall’inizio!
Ed invece si scopre che lo spostamento di oltre 10 metri richiede l’autorizzazione dell’enel. Pertanto quello che facevamo noi poteva essere considerato, al massimo, un illecito amministrativo! Tra l’altro, il sottoscritto, nella qualità di persona sordomuta, non può aver avuto, all’epoca dei fatti, conoscenza diretta di ogni aspetto giuridico perché queste cose le facevano gli operai, e quello che succedeva durante la ristrutturazione non lo potevo controllare visto che ho ancora oggi una attività che mi costringe a star lontano da casa.
Quei 2000 euro li ha pagati mio fratello, che però sta mettendo in crisi le finanze del suo negozio!Ah, dimenticavo un particolare: c’è stata una udienza pochi giorni fa, ed è stata puntualmente rinviata per assenza di un interprete. E il giudice titolare della causa quel giorno (10 gennaio) neanche era presente….
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