La mozione di Fratelli d'Italia sulle competenze per la convalida dei trattenimenti, presentata da Sara Kelany, prevede che le competenze passino dalle sezioni per l'immigrazione alle sezioni competenti della Corte d'Appello. Dopo la levata di scudi delle opposizioni, che l'hanno definito "emendamento Musk" quasi come a suggerire un'ingerenza, inesistente, dell'imprenditore sudafricano, è l'Anm ad alzare la voce tramite il presidente Giuseppe Santalucia.
"Con un colpo di penna si vorrebbe stravolgere l'ordinario assetto delle competenze. La Corte di appello - già gravata da importanti carichi di lavoro che ci hanno fatto dubitare della possibilità di centrare gli ambiziosi obiettivi del Pnrr -, dovrebbe occuparsi delle procedure di convalida, se non ho letto male addirittura con le sue sezioni penali. È assai difficile rinvenire un principio di razionalità in questo stravolgimento dell'ordine delle competenze", attacca Santalucia nel corso della sua relazione nel Comitato direttivo centrale dell'Anm. A suo dire, l'emendamento sarebbe utile solo a "spogliare le sezioni specializzate 'immigrazione' dei Tribunali della competenza sulla convalida dei trattenimenti, con soave e sorprendente indifferenza per le ragioni dell'organizzazione giudiziaria".
L'emendamento presentato da Kelany ha l'obiettivo di ristabilire un ordine già esistente, ripristinando un sistema che esisteva precedentemente. Ma per Santalucia, questo emendamento, "percepisce, piuttosto, la voglia di rappresentare nel modo più plateale, appunto, con la sottrazione di competenza, la sfiducia nella giurisdizione". Ci sarebbe a suo dire il pregiudizio, che lui chiama "fantasiosa convinzione" per il quale "i magistrati comunisti si siano collocati proditoriamente nelle sezioni specializzate 'immigrazione' dei Tribunali per attuare il sabotaggio delle politiche governative".
Tuttavia, è oggettivo che la maggior parte dei provvedimenti arrivino da giudici dell'area di Magistratura democratica, corrente dichiaratamente schierata a sinistra. In cima a questi giudici c'è proprio Silvia Albano, presidente di Magistratura democratica.
Ma l'Anm nega tutto e attacca: "Si tratta di modifiche in grado di ingolfare gli ingranaggi della macchina della giustizia alimentando, in tempi di Pnrr, nuovo rilevante contenzioso per le Corti d'appello". Così ha parlato nei giorni scorsi il segretario generale dell'Associazione nazionale magistrati, Salvatore Casciaro- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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