"Mi sembra evidente che ci sia una minoranza di giudici che fa il male dell'Italia e degli italiani, che smonta di notte quello che cerchiamo di costruire di giorno nel nome della sicurezza". il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, intervistato su Retequattro, rivendica la sua posizione sulla scelta del tribunale di Bologna di rinviare alla Corte europea il decreto del governo sui Paesi sicuri "addirittura, arrivando a evocare a Hitler, la Germania nazista, cose surreali".
"Mi sembra evidente che, fra gli oltre 9mila magistrati, ci sia qualcuno che fa politica con la bandiera rossa in camera o in ufficio", ribadisce Salvini consigliando a quei pm di togliersi la toga e di candidarsi con Rifondazione comunista."Siamo in un Paese libero, hanno tutto il diritto di avere idee di estrema sinistra, di votare Rifondazione comunista o quello che credono, ma - fa notare il vicepremier - non possono portare la loro ideologia comunista all'interno di un tribunale facendo il male dell'Italia e degli italiani". Per Salvini non poter espellere nessuno e concedere permessi di soggiorno così da accogliere tutti "è un problema per l'Italia". Una situazione che diventa paradossale proprio in un momento in cui "tutto il mondo sta approvando leggi più severe e controlli più stretti per chi entra", sia a destra come a sinistra. In Italia, invece, secondo Salvini, alcuni giudici "ritengono che i confini non valgano nulla e che non si possa espellere nessuno". Il vicepremier ammonisce: "Non puoi fare politica in tribunale. Il giudice deve applicare la legge, non interpretarla".
In pratica, Salvini ha ribadito quanto già espresso oggi in un tweet in cui ha attaccato il tribunale di Bologna per "l'ennesima decisione anti-italiana" e quei giudici ("per fortuna solo una piccola minoranza") che si sentono comunisti. A loro, il leader della Lega aveva già rivolto l'invito di abbandonare la propria carriera in magistratura per candidarsi alle elezioni, ma aveva pregato loro di lasciar libero il governo di portare avanti il proprio programma anziché smontare "di notte il lavoro che facciamo per difendere la sicurezza dei confini italiani" impedendo le espulsioni e parlando di "rischio di fascismo" e "nazismo", obbligando di fatto il governo a "tenere qua i clandestini senza espellerli, senza detenerli, senza mandarli in Albania" .
"Tra cinquantuno giorni saprò se sarò colpevole o assolto per aver difeso i confini: sempre più orgoglioso di averlo fatto, da ministro e da italiano che ha a cuore la sicurezza del suo Paese", aveva poi aggiunto Salvini.
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