"C'è solo un presidente". L'Italia dice addio al Cav: la diretta dei funerali di Stato

Oggi i funerali di Stato al Cavaliere in piazza del Duomo a Milano

"C'è solo un presidente". L'Italia dice addio al Cav: la diretta dei funerali di Stato
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L'immagine simbolo dei funerali di Silvio Berlusconi è il ringraziamento commosso dei figli - Pier Silvio, Eleonora, Marina, Luigi, Barbara - verso la folla di piazza del Duomo: chi con i pugni sul cuore, chi con le mani giunte. E anche le carezze al feretro, della compagna Marta Fascina, una volta giunto sul sagrato, all'uscita della cerimonia. La piazza era un tappeto di persone giunte da tutta Italia per l'ultimo addio al Cavaliere: 15 mila persone fuori e duemila all'interno. E qui e là cori, moltissimi applausi, spesso lacrime. "Berlusconi uno di noi", "Silvio, Silvio", si è sentito più volte in piazza. All'arrivo della salma in piazza del Duomo, ricoperta da un cuscino di rose rosse e bianche, in tanti sono scoppiati a piangere. La cerimonia aveva la solennità delle grandi occasioni, e il calore di un evento popolare e partecipato con sincera commozione. C'erano quindici corone di rose bianche sul sagrato del Duomo, i carabinieri in Alta uniforme ed erano presenti le più alte cariche dello Stato: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Hanno partecipato numerosi esponenti del mondo politico, italiano e internazionale.

Tra questi anche la segretaria Pd Elly Schlein, l’ex ministro Claudio Scajola, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, il fondatore della Lega Umberto Bossi, il presidente dell’Enel Claudio Scaroni, Steven Zhang, presidente dell’Inter, l’ad nerazzurro Giuseppe Marotta, gli imprenditori Flavio Briatore e Urbano Cairo (guarda il video), il presidente della Camera Ignazio La Russa, il sindaco di Milano, Beppe Sala e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, tanti amministratori locali, il mondo di Mediaset guidato dall'amico di sempre Fedele Confalonieri, con i dirigenti, i volti noti della Tv, Maria De Filippi e Gerry Scotti, il suo Milan, e l'inseparabile medico Alberto Zangrillo.


Silvio Berlusconi "è stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia", le parole dell'arcivescovo di Milano Mario Delpini che ha celebrato la funzione. Nell'omelia, partendo dai desideri comuni ad ogni uomo, Delpini tratteggia le gioie, le debolezze, le imprese e le paure, caratteristiche proprie di ogni uomo, anche di Berlusconi: un uomo "che è stato anche un politico e un uomo d'affari, un personaggio alla ribalta della notorietà", dice Delpini dunque con "ammiratori e detrattori".

"Vivere. Vivere e amare la vita. Vivere e desiderare una vita piena. Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. - dice Delpini nell'omelia per l'ultimo addio al Cavaliere -. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c'è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita. Vivere e desiderare una vita che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia sempre una via d'uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti. Vivere e sentire le forze esaurirsi, vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora". E ancora: "Ecco che cosa si può dire di un uomo: un desiderio di vita, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento".

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