"Mi candido alle Europee". Mimmo Lucano torna a braccetto con Bonelli e Fratoianni

L'ex sindaco di Riace ritorna sulla scena politica e ora va a caccia di un seggio all'Europarlamento con la lista di Alleanza Verdi-Sinistra: "La destra ha provato a spegnere il messaggio di speranza"

"Mi candido alle Europee". Mimmo Lucano torna a braccetto con Bonelli e Fratoianni
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"Riaccendiamo il villaggio globale". Mimmo Lucano ritorna pienamente all'interno dell'agone politico: l'ex sindaco di Riace ha infatti annunciato la propria candidatura alle prossime elezioni europee tra le fila di Alleanza Verdi-Sinistra. L'annuncio arriva nel corso di un'intervista rilasciata al Manifesto: "Ho deciso di accettare la candidatura da indipendente che mi è stata offerta da Avs. Una decisione che mi ha fatto molto riflettere". Lucano ha scelto di correre con i partiti guidati da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni dopo che - come lui stesso rivela - anche il Partito Democratico lo aveva cercato per offrirgli un seggio per Bruxelles e Strasburgo. Così come ci avevano provato Unione Popolare di Luigi De Magistris e la nuova lista pacifista creata da Michele Santoro. "Il mio spirito unitario però non è scalfito - afferma -. Io mi candido da indipendente. Si tratta di una candidatura di servizio all'unità della sinistra. Perché abbiamo tutti una identità comune. Io delle sfumature mi sono stancato".

Classe 1958, Domenico Lucano è stato per tre volte sindaco di Riace, comune in provincia di Reggio Calabria celebre da punto di vista culturale per il ritrovamento degli storici Bronzi, famosi in tutto il mondo. Ma, con l'arrivo di quel primo cittadino a partire dal 2004, la cittadina comincia anche ad assumere un importante ruolo per il suo approccio nella gestione dei rifugiati politici. Quattordici anni anni di amministrazione terminati bruscamente con gli arresti domiciliari posti allo stesso Lucano per via dell'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e illeciti nell'affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti urbani a due cooperative locali che impiegavano migranti.

Nel settembre 2021 il Tribunale di Locri lo condanna in primo grado alla pena di tredici anni e due mesi di reclusione per i reati di truffa, peculato, falso e abuso d'ufficio, appesantiti dall'avere "costituito un'associazione per delinquere che aveva lo scopo di commettere un numero indeterminato di delitti contro la Pubblica Amministrazione". In Appello, lo scorso ottobre la condanna viene ridotta a un anno e sei mesi, con pena sospesa, limitatamente al reato di falso in atto pubblico, mentre lo vede assolto o prescritto, per quanto concerne le altre accuse.

Lucano rivendica quell'esperienza decennale da sindaco e intende ripartire proprio dal "modello Riace", che secondo lui "è stato in 20 anni, con la sua idea di sviluppo multietnico, di gestione pubblica dei beni comuni, di impegno costante per la pace e contro ogni guerra, un'isola utopica di tutta la sinistra". Non mancano gli attacchi al governo nazionale: "Io ho scelto di candidarmi alle Europee nel solco di questo 'villaggio globale' riacese, un luogo e una idea che non devono spegnersi. La destra ci ha provato a spegnerli". Per poi aggiungere: "Al governo Meloni gli immigrati danno proprio fastidio. D'altronde l'anno scorso facevano il karaoke". Da Riace all'Europa, passando però anche dalla Sardegna e dalla vittoria là del centrosinistra: "L'isola lancia un messaggio di speranza a tutta l'Italia - commenta -. I sardi e gli studenti di Pisa e Firenze manganellati dai celerini dimostrano che l'indifferenza e la rassegnazione si possono battere. Che l'arroganza del potere si può fermare".

Infine, dulcis in fundo, il classico spauracchio para-fascista: "Le immagini di quei manganelli contro persone inermi mi hanno riportato a Genova 2001. Bisogna unirsi anche per arrestare questa deriva autoritaria".

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