Conte: "No a Renzi in Umbria ed Emilia-Romagna"

Il campo largo del centrosinistra va in frantumi. Conte: "In Emilia-Romagna e Umbria noi non disponibili ad affiancare Renzi"

Conte: "No a Renzi in Umbria ed Emilia-Romagna"
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Matteo Renzi "è una mina esplosiva a orologeria". Giuseppe Conte si improvvisa artificiere e in tv scaglia l'ennesimo anatema politico contro il leader di Italia Viva. L'obiettivo è quello di evitare una deflagrazione in realtà ormai già in atto: quella del costituendo campo largo di centrosinistra con il leader di Italia Viva al suo interno. Ospite della puntata di Cinque minuti in onda questa sera su Rai1, il presidente pentastellato ha nuovamente escluso ogni possibile apparentamento di questo tipo. E anzi, ha ufficialmente annunciato la fine di ogni ipotetica alleanza con un Pd tentato dalle lusinghe renziane.

"È inutile girarci intorno, Renzi rappresenta una vera incompatibilità per il nostro modo di far politica, per i nostri obiettivi politici. È una mina esplosiva a orologeria", ha affermato Giuseppe Conte, senza troppi giri di parole. Il campo largo - ha quindi aggiunto nella trasmissione di Bruno Vespa - "è una formula giornalistica. Noi vogliamo veramente un'alternativa di governo, seria. Vogliamo costruire un progetto alternativo alla Meloni e a questo governo che sta affamando famiglie e imprese. Però per farlo non possiamo affidarci ad un pastrocchio". Il capo del Movimento Cinque Stelle ha quindi scagliato un macigno su quella ipotetica alleanza della quale nell'area progressista si parlava da mesi. "Ci siamo ritrovati con Renzi in mezzo al campo senza venire informati, ma all'esito di una partita di calcio e di decine di interviste di Renzi e col Pd che ha detto non fate polemiche e non ponete veti. Ma il problema è politico e serio".

"Nel momento in cui il Movimento 5 stelle dice 'qui si è aperta una ferita' con questa bomba esplosiva che viene messa in questo campo largo che non esiste più, lo certifichiamo questa sera, abbiamo da parte del Pd e della sua segretaria un problema politico vero e serio", ha dichiarato infatti Conte, prendendosela anche con la segreteria di Elly Schlein. "Non c'è la consapevolezza da parte del Pd che noi stiamo ponendo un problema politico serio, stiamo parlando di etica pubblica, non di simpatie e antipatie", ha continuato. Poi, entrando nel concreto, Conte ha affossato l'ipotesi di alleanze elettorali con Italia Viva in Emilia Romagna e Umbria in vista delle Regionali. "Non sono disponibile ad affiancare il simbolo del M5s a quello di Renzi, che si è sempre distinto per distruggere e rottamare", ha scandito.

A proposito di inneschi pronti a esplodere, l'ex avvocato del popolo ha anche gettato acqua sul fuoco in merito alle faide interne allo stesso Movimento pentastellato. "Non vedo assolutamente all'orizzonte" una scissione con Beppe Grillo, ha rassicurato il presidente 5s, cercando piuttosto di trasmettere un messaggio di unità e compattezza. "Adesso siamo concentrati assolutamente con tutto l'entusiasmo, con tutte le energie possibili, in questo processo costituente. Siamo entrati ormai nella seconda fase, quella del confronto deliberativo", ha argomentato. Ma proprio sulla nuova fase del partito Grillo aveva esternato contrarietà e critiche.

Beppe contrario? "Non ci può essere nessuno contrario che arrivi ad arrestare il processo costituente. Il Movimento Cinque Stelle è nato per attuare la democrazia in modo ancora più effettivo, ancora più coinvolgente. È quello che stiamo facendo", ha concluso Conte, che in questo modo è tornato a presentarsi come un autentico interprete del futuro del partito grillino. Nel programma di Rai di cui è stato ospite, Giuseppi ha infine commentato la delicata situazione mediorientale. "Israele ha il diritto di esistere e di difendere i suoi cittadini da attacchi terroristici, ma non possiamo consentirgli di violare il diritto internazionale.

Non può reagire con rappresaglie che violino l'integrità territoriale del Libano o radere al suolo Gaza. Non può non distinguere tra terroristi, miliziani, donne e bambini, cittadini palestinesi e libanesi inermi", ha affermato il leader del Movimento.

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