Il miracolo della bimba guarita dall'Hiv

È nata con l'Hiv ma oggi, compiuti i due anni mezzo, non è più malata. La sindrome da immunodeficienza acquisita è sparita. Succede in America a una bimba che da oltre un anno non prende più medicinali: nel suo sangue non c'è più traccia del virus. È guarita, anche se un risultato tanto eclatante dovrà essere verificato nel tempo. Merito del successo è stata la decisione di curarla con un cocktail di farmaci fin dalle prime ore dopo la nascita. Una decisione quella dei camici bianchi che, per tempi e quantità degli antiretrovirali, non ha rispettato le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità. Un caso che, se confermato, scriveva ieri il New York Times, sarà il secondo documentato di un paziente guarito dall'Aids. Il primo è quello di un uomo adulto, Timothy Brown, noto come il paziente di Berlino, guarito nel 2007 dopo un trapianto di midollo osseo. L'inizio della cura miracolosa avviene nel Mississippi, quando la mamma va a partorire in un piccolo ospedale di campagna: non sa di avere l'Hiv e quando risulta positiva al test, la bimba, che è appena nata, viene trasferita in un altro ospedale dove effettuano il prelievo da cui risulta anche lei infetta. Secondo la dottoressa Hannah Guy, che ha esaminato il caso, la bambina è stata contagiata quando era ancora nel grembo della madre è poiché il livello di infezione è ancora basso, le vengono prescritti immediatamente tre differenti farmaci come trattamento e non come profilassi. I livelli del virus, scrive ancora il NYT, si riducono rapidamente, e dopo un mese non sono più rilevabili. Non c'è più traccia della malattia neppure dopo, quando la bimba compie 18 mesi. Poi la madre smette di farle fare i test per cinque mesi, ma quando li riprende, di nuovo risultano negativi. La dottoressa sottopone la piccola paziente a una serie di esami più sofisticati, che hanno rilevato solo piccole tracce del virus integrate nel materiale genetico, che però non sono in grado di replicarsi.
Secondo i medici, la decisione di intervenire subito ha impedito la formazione della cosiddetta riserva virale che ospita il virus.

«Per i pediatri si tratta del nostro Timothy Brown» (noto come il paziente di Berlino,ndr), ha detto la dottoressa Deborah Persaud (foto tonda), del John Hopkins Children's Center, che ha redatto il rapporto sulla bimba e secondo cui si tratta della «prova di principio che possiamo curare l'Hiv se riusciamo a riprodurre questo caso». I ricercatori invitano però alla cautela, sottolineando che al momento si tratta di un caso unico.

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