Mps, Monti: "Via i partiti dalle banche". E Bersani: "Via i banchieri dai partiti"

Frecciatine a distanza tra il leader democratico e il premier. E il Pd torna a parlare di questione morale

Il candidato premier del centrosinistra, Pier Luigi Bersani
Il candidato premier del centrosinistra, Pier Luigi Bersani

Mentre i pm cercano di far chiarezza sul Monte dei Paschi di Siena, Mario Monti e Pier Luigi Bersani si lanciano frecciatine a distanza. L'uno è accusato di aver "salvato" la banca con un prestito da quasi 4 milioni di euro, l'altro di essere a capo di un partito coinvolto nello scandalo. "Via i partiti dalle banche", dice il Prof. "Via i banchieri dai partiti", replica il segretario del Pd. Entrambi, insomma, preferiscono attaccare, prima che difendersi.

"Sono stato accusato di presiedere un governo di banchieri", scrive oggi Mario Monti sul suo profilo Facebook, ricordando di aver invece "vietato le presenze incrociate nei cda di banche e compagnie assicurative concorrenti: un passo concreto per arginare la commistione politica-finanza, che ho già definito una brutta bestia".

"Monti non ci deve insegnare niente in tema di moralità in economia", ribatte il capogruppo Pd nella commissione Attività produttive, Andrea Lulli, "La norma del Salva Italia, che abbiamo sostenuto e votato, che vieta le presenze incrociate nei consigli di amministrazione di banche e assicurazioni ricalca esattamente la nostra proposta presentata mesi prima come emendamento al decreto del maggio 2011 e bocciata dall’asse Pdl e Lega. Monti spieghi queste cose a Berlusconi e Maroni che con il loro voto hanno ritardato l’entrata in vigore di norme sacrosante".

lntanto i democratici starebbero pensando a una legge che istituisca una commissione d'inchiesta sulla finanza con particolare attenzione al nodo dei derivati.

Tra le proposte della sinistra ci sono anche il ripristino del falso in bilancio e l’introduzione del reato di auto-riciclaggio, norme più restrittive sul fronte della lotta alla corruzione, norme sull’antitrust e il conflitto di interessi. Con lo scoppio dello scandalo - e con il conseguente effetto al ribasso nei sondaggi - sembra che la questione morale torni prepotentemente al centro della campagna elettorale della sinistra.

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