Chi l'avrebbe detto che Simone Cristicchi (nella foto) sarebbe finito vittima della censura «rossa»? Proprio lui, il cantautore romano che tanto piace alla sinistra quando attacca Berlusconi oppure la Chiesa. Lì sì, che è un artista libero. Merita di essere cacciato invece, quando canta il dramma scomodo degli esuli istriani perseguitati dopo l'annessione alla Jugoslavia di Tito. Il suo spettacolo teatrale Magazzino 18 avrebbe il difetto di «alimentare una propaganda antipartigiana» e per questo Cristicchi, secondo il Cnj Onlus (Coordinamento nazionale per la Jugoslavia), deve essere espulso dall'Anpi, di cui è membro onorario. Il Cnj, scrive Il Tempo, avrebbe raccolto diverse adesioni di partigiani e loro eredi per cacciare Cristicchi. Il cantautore però continua il tour con il suo «musical civile». Anche se alla prima di Trieste c'era persino la Digos per paura di disordini. «La tragedia degli esuli giuliano-dalmati fa ancora paura - spiega Cristicchi al quotidiano romano -.
Il mio j'accuse è rivolto a quelli che hanno voluto rimuovere questa storia. La Dc e il Pci, per esempio». E i partigiani che vogliono zittirlo? «Ho fatto il mio dovere di artista. Gli attacchi di sedicenti antifascisti e difensori della democrazia non mi colpiscono».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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