Musk e la sindrome di Asperger: tra offese e doppia morale

Il patron di Tesla viene etichettato come pazzo, mentre Greta Thunberg era intoccabile. E chi non equipara nazismo e comunismo conferma il classico 'due pesi e due misure'. Sarà autismo anche questo?

Musk e la sindrome di Asperger: tra offese e doppia morale
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«Ma Musk ha la sindrome di Asperger o no?» chiede Peter Gomez a Paolo Crepet. «Cosa può comportare avere l’uomo più ricco del mondo dentro il governo americano con una sindrome del genere?». Crepet sostiene che nessun Cda terrebbe uno con la sindrome di Asperger. Un attimo, ma da quando è diventata un’offesa? Quando si osava criticare Greta Thunberg, la piccola capo paleoambientalista, guai a nominare la sindrome di Asperger in senso negativo.

Di Musk si può dire tranquillamente anche che è autistico, per dire che è pazzo e inaffidabile. Intendiamoci non sono un fan di Musk né di Trump né di nessun altro nella mia visione estremamente libertaria, ma tantomeno dei due pesi e due misure.

Che hanno confermato invece i dem, non votando all’UE una mozione contro i simboli del nazismo e dell’Unione Sovietica, «perché non sono equiparabili». Ah no? I milioni di morti di Hitler e Stalin, entrati in guerra come alleati, non dimentichiamolo, e le rispettive sanguinarie dittature non sono equiparabili? Boh, devo essere autistico pure io.

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