Liliana Segre, ospite di In Onda su La7, ha commentato l'inchiesta di Fanpage su Gioventù Nazionale, così come aveva già fatto alcuni giorni fa. Ha ripreso il racconto della sua storia, ha raccontato del suo periodo in un campo d internamento e della sua terribile esperienza di vita, spiegando che per lungo tempo ha preferito non parlare ma poi, a un certo punto, "sentito una esigenza irrefrenabile di diventare una testimone. All'inizio mi sembrava difficile, Auschwitz è difficile da raccontare, e in effetti tutti i testimoni non hanno trovato le parole per raccontare tutto".
Quindi, ha aggiunto: "Dalla timidezza delle primissime volte con 20-30 ragazzi, sono arrivata a parlare davanti a 5mila così come fossero 5 o 50 e raramente sono stata delusa. Ora credo che la maggior parte di questi ragazzi così diversi rispetto a quelli che io, fino a 3 o 4 anni fa, ho avuto davanti a me siano soprattutto molto ignoranti della storia". Secondo lei, questa ignoranza esiste "po’ perché non viene insegnata un po’ per colpa della vita". E questo porta i giovani a non "preoccuparsi di quello che succederà domani". Una prospettiva, prosegue Segre, che "fa molta paura perché il futuro va progettato e ognuno deve avere una sicurezza di sé che questi ragazzi non hanno".
La sua esposizione mediatica, sia come senatrice a vita che, soprattutto, come testimone di Auschwitz le hanno portato molti attacchi e molte minacce. "La quantità di ingiurie, di improperi, di minacce, di parolacce spaventose nei miei confronti che io volevo ignorare, non è stato possibile perché Lamorgese, allora ministro dell'Interno, mi disse 'devi avere la scorta'. Io mi sono battuta ma mi ha costretto", ha aggiunto la senatrice, che durante l'intervista ha avuto modo di commentare criticamente l'attualità e l'evoluzione della politica, che si sta spostando a destra in tutta Europa, e non solo. "La storia è fatta di corsi e ricorsi storici e io, per la mia storia personale, per quello che ho visto in questa lunga vita, non pensavo di arrivare a vedere questo che sta avvenendo nel mondo", ha dichiarato.
"Questa deriva di desiderio della destra in cui una persona sola a capo decida per noi, che non andiamo a votare, che non abbiamo nessuna voglia di decidere. Questo è pericolosissimo", ha dichiarato la senatrice esprimendosi sui consensi che stanno raccogliendo le destre in Europa.
E a proposito delle destre, Segre ha replicato a chi ha sospettato che le sue critiche sul premierato fossero state "suggerite" dal presidente Sergio Mattarella: "Io non voglio e non posso tacere, posso dire anche una cosa che Mattarella non pensa, ma non è mai Mattarella che mette in bocca a me delle cose da dire in Senato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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