"Non darò l'ok". Nuovi Cpr, Giani allo scontro col governo

Il presidente dem della Regione Toscana annuncia ostruzionismo contro le nuove norme governative sull'immigrazione. "Non darò l'ok a nessun Cpr". Le motivazioni - tutte politiche - della scelta

"Non darò l'ok". Nuovi Cpr, Giani allo scontro col governo
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C'è chi dice no. E, guarda caso, è del Pd. Quando si tratta di affrontare il problema immigrazione e i relativi temi della sicurezza, i progressisti di casa nostra trovano sempre il modo di svicolare. Ora che il governo ha chiesto l'apertura di nuovi Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr), ad esempio, qualcuno tra i dem si è già messo di traverso. Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha infatti annunciato di non volersi attenere alle indicazioni del Viminale e di essere pronto a negare l'ok alle suddette strutture riservate ai cittadini in attesa di esecuzione di provvedimenti di espulsione. E le motivazioni all'annunciato diniego appaiono tutte politiche.

"Non darò l'ok a nessun Centro di detenzione permanente in Toscana. Si stanno prendendo in giro gli italiani perché il problema dell'immigrazione è come farli entrare e accoglierli, non come buttarli fuori. Cosa c'entra il Cpr come risposta ai flussi emergenziali come arrivano oggi?", ha affermato Giani, commentando proprio le nuove norme sull'immigrazione approvate dal Consiglio dei ministri. In realtà la spiegazione agli interrogativi del presidente di Regione è abbastanza intuitiva: a fronte di numeri migratori da record, l'esecutivo intende sbloccare le procedure di rimpatrio degli irregolari con precedenti penali che non hanno i requisiti di legge per stare sul nostro territorio e che vanno tuttavia a ingigantire la portata di un fenomeno ormai difficilmente gestibile.

"Se arrivano immigrati con i tormenti, le violenze e le sofferenze che hanno subito, la risposta che gli dai 'è faccio i Cpr', cioè faccio i luoghi per buttarli fuori? Prima rispondi a come integrarli, come accoglierli, come dargli da mangiare e da dormire e imparare l'italiano e magari utilizzarlo nel lavoro. Poi parla anche di coloro quei casi isolati nei quali poter prevedere la lunghissima procedura per il rimpatrio", ha osservato ancora Giani, aprendo idealmente il libro delle buone intenzioni (difficili però da attuare con l'attuale situazione). Il tema dell'integrazione è infatti centrale, siamo tutti d'accordo, ma i numeri delle recenti ondate migratorie rivelano con chiarezza l'impossibilità di offrire un futuro dignitoso a tutte le persone in arrivo sul nostro territorio. Così, sfuma anche il giusto auspicio dell'integrazione.

Secondo gli ultimi dati, aggiornati al 13 settembre, le presenze di migranti in Toscana sono 8.254, di cui 7.053 adulti, 144 minori non accompagnati e 1.057 ucraini.

A metà maggio 2023, risultavano in Toscana 6.092 migranti, di cui 4.959 adulti, 67 minori e 1.066 ucraini. Il Viminale aveva chiesto la presenza di almeno un Cpr in ogni Regione e ora si attendono disposizioni al riguardo.

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