"Non solo cantieri". Ecco il piano per lo sviluppo dell'Appennino

Il senatore Guido Castelli, commissario straordinario al sisma 2016, racconta a ilGiornale.it il suo piano per lo sviluppo economico e sociale dell'Italia Centrale

"Non solo cantieri". Ecco il piano per lo sviluppo dell'Appennino

"La ricostruzione materiale va compiuta e ora bisogna davvero passare dalle norme ai cantieri, ma non basta". Il senatore Guido Castelli, da pochi mesi nominato dall'esecutivo Commissario Straordinario al Sisma 2016, ha le idee chiare sulla mole enorme di lavoro che ha davanti e traccia un obiettivo, che non è solo strettamente pratico ma anche strategico.

Un progetto di rilancio e sviluppo dei territori che tra il 2016 e il 2017 sono stati attraversati da violente scosse sismiche, attraverso il quale si vuole portare queste comunità fuori dal declino, fatto di spopolamento e impoverimento del tessuto economico, in cui erano entrate già da decenni. Accanto alla ricostruzione "è necessaria - spiega Castelli a ilGiornale.it - anche la 'riparazione' economica e sociale, senza la quale nel cratere del sisma 2016 non è possibile realizzare quel modello di crescita e sviluppo, in sicurezza e sostenibile, che il governo e noi tutti vogliamo realizzare in questa vasta area che è una vera e propria macroregione".

Un progetto che ha tra i suoi bracci armati NextAppennino, il programma di incentivi per il rilancio sociale ed economico finanziato per oltre 600 milioni di euro, della Macromisura B del Piano nazionale complementare al Pnrr per le aree del centro Italia colpite da terremoti nel 2009 e nel 2016. Sono state, inffatti, appena approvate le graduatorie dei primi bandi e i risultati sono di rilievo. La Cabina di coordinamento integrata, presieduta dal Commissario Castelli, sblocca risorse per 277 milioni di euro, che vanno a sostenere 1.280 progetti nei territori colpiti dal sisma di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, generando 434 milioni di investimenti. I 277 milioni sono così ripartiti: Abruzzo 67,7 milioni; Lazio 22,5 milioni; Marche 161 milioni; Umbria 25,6 milioni. Lo scopo è quello di sostenere le imprese e rilanciare l’economia dei territori, incentivare l’innovazione del piccolo e medio tessuto imprenditoriale, immettere risorse importanti nella cultura, nel turismo e nel terzo settore, finanziare piattaforme di trasformazione tecnologica per rendere più sostenibili e al passo con i tempi le filiere ambientali.

"Ora - spiega Castelli - continuiamo a lavorare con l'auspicio che potremo avere a disposizione anche ulteriori risorse. Perché il cratere è vivo, risponde eccome alle forme di sostegno non assistenziale che stiamo proponendo. Le domande per i bandi sono state molte di più rispetto ai progetti approvati. Bisogna insistere, la direzione è quella giusta.

La cronaca di questi giorni parla di un’Italia che non riesce a spendere le risorse pubbliche. Nell’Appennino centrale abbiamo dimostrato non solo di saperlo fare ma anche di essere capaci di orientare i finanziamenti secondo logiche strategiche. Non è un dettaglio da poco".

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