"Non ti disunire"

Il PD va in frantumi e accusa Conte e Calenda

"Non ti disunire"
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Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.


Facce cupe tra i palazzi della politica, a Roma. Ovviamente stiamo parlando di quelle dei parlamentari del Partito Democratico. La sconfitta elettorale fa male. Si vede, si sente. In via Uffici del Vicario, ad un passo da Montecitorio, incontriamo la rossa Laura Boldrini. Sguardo basso, passo spedito, affanno. Evita le telecamere, le schiva, raggiunge l’entrata laterale, quella meno in vista. Il suggerimento dell’ufficio stampa è quello di “non parlare”, ma noi riusciamo a fermarla.

Presidente, o meglio presidente(ssa), come commenta i risultati elettorali?

Beh, è stata una tornata elettorale in cui noi abbiamo sicuramente perso. Abbiamo perso città importanti e questo vuol dire che c’è bisogno di rafforzare le alleanze.

Quindi sta dicendo che avete perso per colpa di chi non si è voluto alleare con voi alle amministrative?

Dico solo che per fare le alleanze bisogna avere altri partner disponibili a farle. C’è bisogno di fare in modo che tutti capiscano la priorità dello stare insieme oggi. Non solo il Partito Democratico è consapevole di questo, ma ha bisogno anche delle altre forze politiche per poter sconfiggere alle urne questo governo che, diciamocelo chiaramente, non sta facendo il bene del Paese.

È un grido d’aiuto a Giuseppe Conte, a Carlo Calenda e a Matteo Renzi. Avete bisogno di loro per vincere le prossime sfide elettorali?

È un appello a tutta l’opposizione, questo deve essere chiaro. Se l’opposizione non capisce che la priorità è trovare un terreno comune rischieremo di non farcela. I risultati elettorali oggi sono un campanellino d’allarme. Il senso di responsabilità deve prevalere in tutti. La segretaria Schlein ha posto questo tema tra le priorità.

Quindi sareste disponibili a lavorare tutti insieme già da domani?

Noi sì! Dobbiamo cercare di lavorare insieme sui temi che ci uniscono. Ci dovrebbe essere la disponibilità anche degli altri leader, non solo la nostra.

Ma i vostri temi non sono facilmente condivisibili. La patrimoniale è un esempio. Poi c’è l’utero in affitto, il Ddl Zan, tutti temi che non rientrano tra le priorità degli altri partiti all’opposizione ma solo tra le vostre.

Come le ho già detto parlo di temi comuni, dobbiamo trovare dei temi che ci uniscano non che ci dividano.

In molti nel suo partito, il nuovo PD, sono contrariati dalle scelte fatte dal suo segretario ops, segretaria. Elly Schlein è a rischio?

A rischio di cosa?

Beh, dopo questa debacle…

Ma per favore.

E va via, visibilmente irritata. Un segnale di come stiano andando le cose all’interno del Partito Democratico. Sì, perché tra i parlamentari dem c’è già chi è pronto a chiedere le dimissioni di Elly Schlein. Ancora prima delle elezioni europee.

*ASCOLTA IL PODCAST PER SCOPRIRE LE CAUSE DELLA SCONFITTA*

A seguire, dietro Laura Boldrini, il senatore Walter Verini che per sintetizzare il discorso della compagna di partito cita

Paolo Sorrentino e il film È stata la mano di Dio: “non dobbiamo disunirci” dice compiaciuto (per la citazione di “alto” livello). Anche se a farli disunire non è stata la mano di Dio, ma quella di Elly Schlein.

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