Nuove bordate dal Senatùr: "Maroni è solo un traditore Il capo della Lega resto io"

Bossi a Repubblica: "Non mi ammazza nessuno e stavolta mi hanno fatto davvero incazzare". E su Maroni: "Sta distruggendo la Lega... devo riprendermela"

Nuove bordate dal Senatùr: "Maroni è solo un traditore Il capo della Lega resto io"

Ormai gli attacchi hanno cadenza quotidiana. Umberto Bossi si concede interviste ora col Fatto Quotidiano ora con Repubblica per sparare contro Roberto Maroni e la nuova dirigenza della Lega Nord. Un gioco al massacro che il Senatùr sta portando avanti da quando alle amministrative il Carroccio è calato nei consensi. "Maroni è solo un traditore, a me non mi ammazza nessuno e stavolta mi hanno fatto davvero incazzare. Il capo della Lega resto io", ha detto Bossi in una intervista al quotidiano diretto da Ezio Mauro. "Non sono per nulla preoccupato - ha replicato Maroni - l’unico effetto che hanno queste interviste è di danneggiare la Lega e di contribuire a rendere più difficile la vittoria ai ballottaggi".

Non ci va certo per il sottile. Se da una parte ci tiene a sottolineare di non aver mai preso soldi dal partito, dall'altra l'ex segretario lumbard non perde occasione per tirare bordate contro Maroni: lo infastidisce il doppio ruolo da governatore della Regione Lombardia e da leader della Lega Nord. "La Lega me e alla mia famiglia non ha mai dato dei soldi che non servissero per la militanza", ha spiegato Bossi dopo che, nei giorni scorsi, Maroni ha deciso di tagliargli i viveri (una sorta di stipendio annuo da 850mila di euro). Eppure il Senatùr va avanti a negare. Nega su Belsito che ai magistrati avrebbe detto che Bossi voleva costituire unn riserva di denaro all’estero nell’eventualità di fondare un nuovo partito. "I magistrati - sbotta il Senatùr - gli fanno dire quello che vogliono, ha paura. Io avevo in mano la Lega mica avevo bisogno di un’altra cassa. I ladri sono altrove, non si permettano". Ma il vero tiro a bersaglio ha come obiettivo Maroni. Secondo Bossi, il neo segretario del Carroccio "sta distruggendo la Lega" perché "butta fuori la gente". "Quel mio colpo di genio con cui avevamo preso la guida di Veneto e Piemonte con Zaia e Cota, di questo passo, al prossimo giro che lo sogniamo - attacca - Tosi in Veneto porta i voti alla Lega e fa accordi con i fascisti: il suo progetto a Verona non mi è piaciuto. In Piemonte - continua - vogliono mettere a capo del partito Gianna Gancia, la moglie di Calderoli, brava amministratrice, ma io dubito che abbia le doti per guidare il movimento".

Per Bossi, Maroni non ha gli ideali leghisti: "Quando uno tradisce una volta, e Maroni quando ruppi con Berlusconi nel 1994 gli sedeva accanto e si opponeva, poi tradisce sempre. Si illude di diventare il plenipotenziario del Nord ma il Pdl non rinuncerà mai a presentare le sue liste in casa nostra come fa la Cdu tedesca con la Csu in Baviera".

I continui attacchi del Senatùr non piacciono, però, ai vertici del Carroccio che subito prendono le distanze. Pur ribadendo il proprio rispetto e una "riconoscenza eterna, Matteo Salvini mette in chiaro che il Senatùr sbaglia a minare gli equilibri del partito: "Facendo così, fa il male del movimento".

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