Nuovi rincari sulla benzina. E i dem speculano contro il governo

Antonio Misiani, responsabile dell'Economia della segreteria del Pd, accusa l'esecutivo sui prezzi esorbitanti del carburante. Il ministro Urso ribatte in maniera secca: "L'Italia ha fatto meglio di altri Paesi europei"

Nuovi rincari sulla benzina. E i dem speculano contro il governo
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Il prezzo della benzina è continuata a salire anche in questi ultimi caldi giorni di Ferragosto: al servizio assistito, i prezzi della verde raggiungono i 2,068 euro al litro - con picchi sull'A8 in cui si è toccata anche la quota di 2,7 euro - mentre il diesel è quotato a 1,956 euro/litro. I 16 giorni consecutivi di rialzi del costo dei carburanti hanno sicuramente impattato sulle vacanze: tra esodo e controesodo estivo, lo Stato incasserebbe 2,27 miliardi (tra le accise e l'Iva), come stima Assoutenti. Eppure c'è chi - è proprio il caso di dirlo - continua a soffiare sul fuoco.

Il Partito Democratico non ha infatti perso occasione per speculare sui nuovi rincari ai distributori con lo scopo di poter attaccare il governo. "Il prezzo dei carburanti ha raggiunto livelli stellari. L'obbligo di esposizione del prezzo medio, che secondo il ministro Urso doveva essere risolutivo, non ha risolto un bel niente - sostiene Antonio Misiani del Partito Democratico -. È l'ennesimo, imbarazzante fallimento del governo Meloni, prontissimo a suonare la grancassa propagandistica per attribuirsi il merito del calo del tasso di inflazione (abusivamente, perché sta scendendo in tutta Europa), ma assolutamente incapace in dieci mesi di mettere in atto uno straccio di strategia per contrastare il carovita".

All'ex viceministro dell'Economia e componente della segreteria della Schlein si accoda anche Simona Bonafè, capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali della Camera, che tenta di buttarla in caciara mettendo di tutto nel calderone delle accuse al centrodestra. "Meloni governa da quasi un anno e il prezzo della benzina e del gasolio sono oggi completamente fuori controllo. Mai avevano raggiunto costi così esorbitanti. E con l'aumento indiscriminato dei prezzi del carburante sono aumentati in modo assolutamente irragionevole anche pane, pasta, frutta e verdura. Fare la spesa è diventato un problema serissimo per milioni di italiani. Il governo, incapace di trovare risposte, rimanda come sempre. Lasciando irresponsabilmente in difficoltà milioni di famiglie". Nel frattempo, il Codacons annuncia per i prossimi giorni un esposto sui rincari dei carburanti a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia e ai comandi regionali della Guardia di Finanza.

A rispondere a tutte queste accuse politiche ci pensa direttamente il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: "Il prezzo industriale della benzina depurato dalle accise è inferiore rispetto ad altri Paesi europei come Francia, Spagna e Germania". Sul caro benzina il ministro ci tiene a sottolineare come sia "falso quanto affermano alcuni esponenti politici che il prezzo di benzina e gasolio sia fuori controllo, anzi è vero il contrario: l'Italia ha fatto meglio di altri Paesi europei". Non solo: l'esponente di governo replica con forza alle critiche che gli erano state rivolte da alcuni esponenti del Partito Democratico riguardo la misura che prevede l'esposizione del prezzo medio regionale dei carburanti nelle stazioni di servizio.

"Appare davvero strano che se la prendano con una misura risultata pienamente efficace che ha consentito, in un sistema di mercato, di contrastare la speculazione, dando piena trasparenza e quindi consapevolezza e capacità di scelta al consumatore". Infine, la frase conclusiva che mette a tacere le opposizioni: "Sono contrari anche alla trasparenza?".

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