Il rapimento di Calevo e i nuovi "soliti ignoti" È il ritorno delle bande

"Gli stacco il dito?". È la frase choc di un "aspirante gangster" di Lerici. E non è un caso raro: boom di associazioni a delinquere improvvisate. Calevo torna a lavoro: "Voglio dimenticare tutto"

Il rapimento di Calevo e i nuovi "soliti ignoti" È il ritorno delle bande

«Posso un po' gonfiarlo?», chiede, al telefono con il nonno Pierluigi Destri, il 23enne Davide Bandoni. Lo stesso che, innervosito dalla richiesta dei familiari di Andrea Calevo di una prova che l'ostaggio sia vivo, aveva sbottato: «Gli stacco un dito». Ora che è tornato a casa, Andrea si è già seduto dietro la scrivania del suo ufficio e ha salutato i dipendenti dell'azienda di famiglia. E suonano spacconi, quasi ridicoli gli atteggiamenti dei quattro arrestati per il suo rapimento. Restituiscono l'immagine di una banda improvvisata, con il nipote del capo che gioca a fare il gangster ma non ha voglia di fare il turno «di guardia» della sera, compra una pizza per il recluso ma ne vuole la metà e poi è tentato di somministrargli il metadone che prende lui per disintossicarsi: «Se rompe i c... glielo diamo davvero», dice al nonno.
Errori strategici da novellini, come il furgone, neanche rubato, usato per gli spostamenti, o le telefonate che partono dalla cabina telefonica, sì, ma nei pressi di quella è attivo anche il cellulare che riconduce a loro. Un gruppo - quattro gli arrestati, ma sembra siano coinvolti in sette, gli altri tre forse tirati dentro all'ultimo - di non addetti ai lavori gradassi e pasticcioni, che ricordano più I soliti ignoti che una studiata operazione alla James Bond. Ma quello di Lerici non è un caso isolato.

Con la crisi e la mancanza di lavoro e prospettive, i casi di chi si «reinventa» con attività illecite sono aumentati: negli ultimi tre anni, secondo il ministero dell'Interno, i numeri dell'associazione per delinquere sono cresciuti (744 nel 2010, 906 lo scorso anno) ma all'interno di questi sono diminuiti quelli di stampo mafioso. Come dire: mafia, camorra e 'ndrangheta esistono e si cerca di combatterle, il fenomeno in ascesa è quello delle bande non professionali. «Persone - spiega il criminologo Francesco Bruno - che non sono criminali incalliti e che, di fronte alla penuria di mezzi economici, s'improvvisano rapinatori, ladri, sequestratori». Malviventi raffazzonati, come i sei uomini del sequestro lampo nei confronti di Giuseppe Spinelli, il ragioniere di Silvio Berlusconi, che volevano 35 milioni di euro in cambio di presunti documenti utili, sostenevano, per ribaltare la sentenza sul Lodo Mondadori.

Colpi dell'ultima ora che, proprio perché realizzati da non «addetti ai lavori», «possono essere più pericolosi per le vittime. Come nel caso di Paolo Burgato e Rosetta Sostero, la coppia uccisa, lo scorso settembre, a Lignano Sabbiadoro dalla 21enne Lisandra Aguila Rico e dal fratello al termine di una rapina nella villa dei coniugi finita male. O quello di Gianmario Roveraro, ammazzato dal consulente finanziario che lo aveva rapito dopo che alcuni affari lo avevano ridotto sul lastrico. Il cadavere dell'imprenditore, fatto a pezzi, fu ritrovato in un casolare nel parmense. Una storia che ricorda, per brutalità, quella che nel 2006 vide vittima il piccolo Tommaso Onofri, il bimbo di 18 mesi che fu ucciso da uno dei componenti della banda due ore dopo il sequestro. «Gli altri non erano d'accordo, ma io non sopportavo il suo pianto», disse l'uomo. Rimase solo un tentativo quello di sei spacciatori romani che per pagare un debito di droga progettarono di rapire il figlio del titolare di un ristorante dove uno di loro aveva lavorato. Avevano individuato un casolare in Emilia dove portare il giovane e fatto anche una «prova generale», ma la polizia è intervenuta prima.

Fallito anche il tentativo di un 65enne che, forse ispirato da un altro film, «Totò, Peppino e i fuorilegge», per pagare i suoi debiti, nel luglio scorso, si è finto vittima di una rapimento. Ha telefonato ai suoi familiari e chiesto 30mila euro di riscatto. La sua storia era finita pure su Chi l'ha visto?. Peccato che poi sia stato rintracciato in un bed&breakfast.

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