Nuova giornata di manifestazione, stavolta a Roma, dove collettivi e centri sociali, insieme ale associazioni, sono scesi in piazza per manifestare contro il governo Meloni e il ddl Sicurezza. Il corteo è partito dal piazzale del Verano con l'obiettivo di dirigersi verso il centro. Sono diversi gli spezzoni che sono stati costituiti. In testa al corteo, dietro uno striscione, un'immagine che ritrae Giorgia Meloni intenta a baciare un gerarca fascista, che nelle intenzioni di chi l'ha realizzato forse doveva rappresentare Benito Mussolini. "Oggi in piazza tantissimi e tantissime contro un ddl della paura, contro una destra che ha come obiettivo quello di cancellare i diritti di libertà e il diritto al dissenso. Contro questo progetto noi ci siamo e li contrasteremo. Si fermino dalle parti del governo e della sua maggioranza", ha detto Nicola Fratoianni, leader di Avs, che si è unito al corteo.
"A pieno regime contro il Ddl della paura", recita uno degli striscioni che si trovano nel corteo. Sono numerosi i manifestanti, non più di alcune migliaia, anche se gli organizzatori sostengono di aver portato in piazza 50mila persone. In alcuni spezzoni si sollevano i soliti cori contro il governo Meloni, non mancano manifestanti travisati, con il volto coperto per non farsi riconoscere. Anche Giuseppe Conte si è presentato alla manifestazione per sfilare in corteo con una delegazione del partito, ricevendo qualche contestazione da parte dei presenti. Tra i volti noti si possono citare anche Valerio Mastandrea, Elio Germano, Michele Riondino e Zerocalcare.
Quando il corteo stava giungendo al termine e le organizzazioni moderate hanno iniziato a lasciare la piazza, sono rimasti in strada gli spezzoni più duri, tra cui i soliti "studenti" pro Palestina, che hanno approfittato di una manifestazione pacifica per creare il solito caos. Petardi sono stati lanciati contro la vetrina di un Carrefour di viale Regina Margherita e la scritta "Assassini" è stata fatta con una bomboletta spray sulla proprietà del supermercato, in contestazione con quello che i manifestanti accusano di essere il sostegno della catena a Israele.
Sono stati registrati anche lanci di petardi contro l'ambasciata tedesca mentre, passando davanti a una stazione di rifornimento Eni, alcuni hanno urlato "Free Gaza, free Palestine, Eni complice, assassini".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.